The fisherman and his wife
Migliaro Vincenzo (Napoli 1858 / Napoli 1938)
Technique: Oil on board
Measures: 26cm x 20cm
Signed lower right.
Vincenzo Migliaro

Migliaro Vincenzo (Napoli 1858 / Napoli 1938)
Painter, Sculptor, Engraver, Illustrator
Nato dalla numerosa famiglia di un vinaio con bottega a via Nardones, all'età di dieci anni frequentò la scuola serale "Società Centrale Operaia Napoletana" specializzata nell'arte dell'intarsio e dell'intaglio, fu allievo presso l'istituto di belle arti di Federico Maldarelli, Raffaele Postiglione e, successivamente, di Domenico Morelli. Partecipò a molte esposizioni nazionali ed estere, espose a Roma, Venezia, Palermo, Monaco, Berlino, Londra, Santiago del Cile, San Pietroburgo, Parigi, Bruxelles, Saint-Luis e Barcellona; fu inoltre assiduo espositore alla Promotrice napoletana dal 1880 al 1911. Il giudizio favorevole di Morelli gli valse l'incarico da parte del Ministero della Pubblica Istruzione di ritrarre in sei dipinti, destinati al Museo di San Martino, i luoghi della vecchia Napoli che di lì a poco sarebbero stati demoliti secondo i nuovi piani urbanistici del Risanamento di Napoli: "Santa Lucia" (1888), "Strada Pendino" (1888), "La strettola degli orefici" (1889), "Piazza Francese" (1889), "Strada di Porto" (1893), "Castelnuovo" (1899), e "Vico Cannucce" (presentato alla Biennale di Venezia del 1901, acquistato dal Museo nazionale di S. Martino nel 1903).
Alla fine degli anni 80 partecipò alla decorazione del Caffè Gambrinus con due cariatidi scolpite e con un pastello ed affrescò una lunetta del Palazzo della Borsa.
Alla fine degli anni 80 partecipò alla decorazione del Caffè Gambrinus con due cariatidi scolpite e con un pastello ed affrescò una lunetta del Palazzo della Borsa.
da A. M. Comanducci ediz 1962
Nato a Napoli l'8 ottobre 1858, morto nel 1938. Appresi i principi dell'arte da Stanislao Lista, passò poi all'Istituto di Belle Arti, allievo prima di Federico Maldarelli e di Raffaele Postiglione, poi di Domenico Morelli. Nel 1877 cominciò a farsi notare vincendo un premio in un concorso nazionale con una "Testa di donna". Artista versatile, conosceva anche la scultura, l'arte del cesello, l'incisione. Emerse nel ritrarre con amore di figlio le viuzze della vecchia Napoli, i suoi mercati, le sue caratteristiche figure e scene. Esordì a Torino nel 1880, a quella Mostra Nazionale con un "Tipo napoletano". Da quell'epoca espose successivamente a Berlino, Londra, Palermo, Monaco di Baviera, Barcellona, al Salone di Parigi, a Leningrado, Venezia, Saint Louis, Milano, Roma, Bruxelles, Buenos Aires, Santiago del Cile. Dal 1880 al 1911 fu uno dei più assidui espositori alle mostre della Promotrice «Salvator Rosa» di Napoli. Fra i dipinti che vi apparvero si notano: "Testa di giovane donna", che fu acquistato da Umberto I, "Poveri contadini"; "Palazzo Donn'Anna"; "Testa di donna"; "Tatuaggio"; "Studio di belve"; "Capri"; "Case di pescatori"; "Una via di Napoli". Fra le altre opere, quelle che più richiamarono l'attenzione del pubblico e della critica sono: "Testina"; "A Piazza Francese", acquistata da Ismail Pascià; "Una taverna a Posillipo"; "Fulvia"; "Innanzi all'osteria"; "Plenilunio"; "Napoli vecchia, Vico Cannucce", proprietà del Museo Nazionale di San Martino in Napoli, nel quale sono pure conservati altri sette quadretti illustranti vecchi rioni napoletani abbattuti; "Marina di Napoli"; "La notte in una via di Napoli"; "Taverna napoletana"; "Porta Capuana"; "Seduzioni"; "Concerto a luna piena"; "La marina delle sirene". Nel 1918 il Migliaro, con altri pittori napoletani, tenne a Milano una mostra individuale con 30 opere.