Vincenzo Volpe

Volpe Vincenzo

Grottaminarda - Avellino 1855 / Napoli 1929

Pittore
Biografia

da A. M. Comanducci
Nato a Grottaminarda (Avellino) il 13 dicembre 1854, morto a Napoli il 9 febbraio 1929.
La istintiva passione per l'arte lo indusse ad iscriversi, malgrado l'opposizione della famiglia, all'Istituto di Belle Arti napoletano, nel quale tu discepolo di Domenico Morelli.
Pur essendo seguace del maestro, non rinunciò alla propria personalità: i suoi dipinti hanno una serenità da sacre composizioni e la sua tavolozza è facilmente individuabile.
Egli non solo seppe ritrarre il vero ma sentì e dette vita al fantasma creato dal suo spirito d'artista prima di fissarlo sulla tela. Stimatissimo nel mondo artistico, fu spesso chiamato a far parte di giurie nazionali ed internazionali.
Morto nel 1902 Domenico Morelli, gli succedette nell'insegnamento della pittura e, senza imporsi al loro temperamento senza tradire la loro natura, guidò amorosamente gran numero di allievi fino a pochi giorni prima della morte.
Le sue opere principali, a cominciare da "La modella del pittore", con la quale esordì nel 1876 alla Promotrice «Salvator Rosa» e che fu acquistata per la galleria dell'Istituto di Belle Arti napoletano, sono: "Il mio mecenate" e "La mia fantesca"; esposte a Milano nello stesso anno; "Carnevale in famiglia", inviata a Parigi nel 1878; "I miei modelli", esposta a Milano nel 1879 e conservata con "La vigilia della festa" nella Galleria d'Arte Moderna di Milano; "Le monache il Giovedì santo", uno dei suoi migliori dipinti, conservato nella Pinacoteca di Capodimonte; "Il libro proibito", esposta a Genova nel 1880; "Tu es refugium", presentata alla Promotrice «Salvator Rosa» e conservata nella Reggia di Capodimonte; "Monache nello studio del pittore", presentatavi nel 1882; "Un pensionato del Governo", esposta a Torino; "Restauro", a Milano; "La strenna al curato", a Napoli; "Libero scambio", a Nizza; tutte nello stesso 1882; "Canzone allegra", che figurò alla Internazionale di Roma nel 1883 ed ora è in Campidoglio; "Il pozzo", conservata nel Municipio di Napoli; "Suor Colomba", presentata alla Promotrice napoletana pure del 1883; "Ora di colazione", inviata alla Promotrice di Genova e "In attesa del pittore", esposta a Torino, entrambe nel 1884; "Dottrina cristiana", esposta a Torino l'anno seguente e conservata nel Palazzo del Governo di Napoli; "Canzone antica", inviata nel 1886 all'Esposizione Universale di Leningrado; "Una lezione di musica", l'anno seguente a quella di Berlino; "Una partita d'onore", esposta a Venezia, e "Interruzione piacevole", alla Promotrice «Salvator Rosa» di Napoli - attualmente nella Reggia di Capodimonte -, entrambe nello stesso 1887; "Un monaco pittore" e "Una campagnola", inviate a Londra nel 1888; "Un arabo della rue de Caire", esposta nel 1889 all'Esposizione Internazionale di Parigi e conservata a Napoli nel Palazzo del Governo; "Ritratto del principe di Napoli" (ora re Vittorio Emanuele III), esposto nel 1900 all'Universale di Parigi e donato dal Governo al Sultano d'Egitto; "Vita di santi", che figurò a Firenze nel 1905; "Nannina" (pastello), esposta nel Cile nel 1909; "Testa muliebre", proprietà della Galleria d'Arte Moderna di Roma; "Dall'antiquario" (1919); "Titina"; "Carmela"; "Costume napoletano", presentata nel 1928 alla Mostra Internazionale di Madrid; il "Ritratto del Re" e il "Ritratto della Regina", appartenenti al Ministero dell'Agricoltura.
Ma l'attività del Volpe non si limitò ai quadri di genere, ai ritratti, all'insegnamento; anzi, nell'arte sacra egli ha lasciato l'opera sua più durevole, con i quadri: "Putti"; "Sant'Anselmo"; "Sant'Ildefonso"; "San Bernardo"; "San Pier Damiano"; "Apparizione del Salvatore a San Guglielmo"; "Natività del Signore"; "Angelo orante"; "Angelo implorante", e i dipinti all'encausto: "Nascita di Maria"; "Immacolata" e "Assunta": tutti questi lavori eseguiti nella Cappella Imperiale della Madonna di Montevergine, della quale il fecondo artista eseguì anche, in collaborazione per un certo tempo col fratello Angelo, il restauro.
Suoi sono anche "I sette dolori della Vergine" e "Anime purganti", nella chiesa del Suffragio in Acerra; "Putti", nella chiesa arcipretale di Pietradefusi.

Figlio del pittore ritrattista di Grottaminarda Antonio Volpe, è il fratello del pittore Angelo Volpe ed il padre del pittore Geppino Volpe. La Pinacoteca Provinciale di Avellino conserva le sue opere "Ritratto di Pasquale Stanislao Mancini", "Vita patriarcale di un prete", "Il vecchio ed il cagnolino" e "Lo studio del pittore". Il suo dipinto "Ritratto di giovane" è conservato presso la Galleria d'Arte Moderna di Genova mantre la Pinacoteca Corrado Giaquinto di Bari conserva il suo dipinto "Ritratto di giovinetta". Il suo dipinto "Colazione a terra" è conservato presso la Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza.






 

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