Abyssinian warrior
Cammarano Michele (Napoli 1835 / Napoli 1920)
Technique: Pencil and charcoal on paper
Measures: 27cm x 21cm
Signed lower left.
Michele Cammarano
Cammarano Michele (Napoli 1835 / Napoli 1920)
Painter
Antonio Cammarano, lo zio: pittore e attore.
Salvatore Cammarano, il padre: pittore paesaggista e librettista.
Michele si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Napoli nel 1853, dopo aver mosso i primi passi nella pittura tra le pareti domestiche.
Studia sotto la guida di Gabriele Smargiassi e Giuseppe Mancinelli, frequenta lo studio di Nicola Palizzi e con lui apprende l'arte del dipingere il paesaggio dal vero, ma di fondamentale importanza è l'incontro nel 1856 con il fratello Filippo Palizzi.
Preso dall'entusiasmo garibaldino si arruola nel 1860 nella Guardia Nazionale, impegnata nella lotta al brigantaggio, periodo importante anche per lo sviluppo delle sue tematiche pittoriche con la rappresentazione di scene militaresche e l'approfondimento della figura dove da maggior risalto al vero e all'espressività del soggetto.
Dal 1865 per quasi vent'anni risiede a Roma, pur continuando viaggiare, stringe amicizia con Cesare Fracassini e prende contatto con le colonie di artisti stranieri presenti in città.
Il soggiorno a Venezia dal 1867 colpisce la sua anima d'artista e ci lascia numerose vedute della laguna, ma importante è il viaggio a Parigi del 1870 quando incontra Gustave Courbet e la pittura di Theodore Gericault lo affascina particolarmente così che quando torna a Roma si dedica al soggetto storico e di sfondo sociale.
Per la realizzazione del dipinto sulla sconfitta dell'esercito italiano a Dogali, che termina nel 1896, si trasferisce a Massaua dal 1888 al 1893 e sono di questo periodo i dipinti, i disegni e gli studi di personaggi e paesaggi africani molti dispersi o non ancora rintracciati sul mercato.
Di breve durata è l'esperienza cattedratica all'Accademia di Napoli, perchè chiamato a sostituire l'amico Filippo Palizzi il suo carattere austero e ruvido simile alla sua pittura, lo rendono di diffiicile tolleranza per colleghi e allievi e lo inducono ad abbandonare l'incarico.