Cesare Fracassini

Fracassini Cesare

Roma 1838 / Roma 1868

Pittore, Scenografo, Decoratore
Biografia

Cesare Serafini Fracassini

 

da A.M. Comanducci ediz 1962

Il cognome vero è: Serafini Fracassini, figlio di Cesare Serafini (assunse poi per devozione al padrino il cognome di lui). Nato a Roma il 18 dicembre 1838, morto il 13 dicembre 1868. Appena decenne fu allievo di Tommaso Minardi, poi frequentò lo studio di Bernardo Celentano e si perfezionò a Parigi, Bruxelles, Monaco e Londra. A 18 anni vinse il concorso bandito dall'Accademia di San Luca. Sono opera sua i sipari dei teatri Argentina e Apollo di Roma, e quello del teatro di Orvieto. Eseguì anche affreschi, lasciandone parecchi, come le "Storie di San Lorenzo", nella basilica anonima (andati distrutti col bombardamento di Roma del 19 luglio 1943; ne rimane solo uno trasportato sulla porta centrale, e si è salvato anche l'arcone dell'altar maggiore), in quella di Santa Maria Novella in Trastevere, nella cappella Barbosi al Camposanto, a Terracina e ad Albano. Altri suoi lavori: "I Martiri Gorconiesi" (1867), grande quadro che viene considerato come il suo capolavoro ed ora si trova nella Galleria Vaticana; "Il Beato Canisio persuade Ferdinando di Ungheria alla resistenza al Luteraranesimo" (1864), conservato in Vaticano; "Beato Berchmans", tempera, presso l'Università Gregoriana a Roma; "Sbarco di Cristoforo Colombo" (1866), nella collezione Aspinwal di Filadelfia, bozzetto per "Il ritorno di Cristoforo Colombo" e "Beatrice Cenci sul patibolo", di proprietà del figlio dell'artista; cartone per "I Martiri Gorgoniesi" e cartone a pastello per il "Santo Stefano condannato a morte", bozzetto per il "Beato Berchmans", nella Galleria d'Arte Moderna di Roma; "Martirio di tre Missionari"; "La Concezione"; due acquarelli: "Il padre dell'artista" e "La madre dell'artista". Oltre ai grandi quadri ricordati, anche i due ritratti ad acquarello del Padre e della Madre, una "Scena familiare" (acquarello); "Beatrice Cenci sul patibolo" e "Il ritorno di Cristoforo Colombo" sono opere di vivo interesse per la valutazione dell'artista, in quanto dimostrano il suo svincolamento dall'accademismo, svincolamento che avrebbe dato grandi frutti se la morte non avesse rapito così giovane il Fracassini. Nei suoi dipinti si dimostrò sempre forte e coscienzioso artista, e, se pure talvolta non sia riuscito a liberarsi completamente dai contorni troppo determinati degli accademici, seppe però far perdere a questi un poco di quella rigida precisione, e con le sue grandi risorse potè creare vaste e concettose composizioni, eleganti, solide, con felice intuito della verità intima dei volti ritratti.

 

Il sipario del teatro Mancinelli a Orvieto è decorato con il dipinto "La cacciata dei Goti da Orvieto da parte di Belisario generale dell'imperatore Giustiniano".

Bibliografia

A.M. Comanducci - Pittori italiani dell'Ottocento - Milano 1934
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni - II ediz. Milano 1945
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei - III ediz. Milano 1962

E. Narducci - Cesare Serafini Fracassini - Roma 1935

Thieme Becker  - Kunstlerlex - 1931

Annuario dell' Accademica di San Luca - Roma 1909/11

L'Arte in Italia - 1868   1871

Illustrazione Italiana - 1883

L'Italia - 1883

Emporium - 1909   1913   1919   1938

 



 

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