Tommaso Minardi
Minardi Tommaso
Faenza - Ravenna 1787 / Roma 1871
Painter
Biografia
da A.M. Comanducci
Nato a Faenza il 4 dicembre 1787, morto a Roma il 13 gennaio 1871. Ebbe le prime lezioni di disegno da Giuseppe Zauli, e ottenuta una pensione dall'Istituto San Gregorio di Faenza, si recò a Roma e s'iscrisse all'Accademia di San Luca. Fu tra i migliori disegnatori del suo tempo e nell'arte sua è notevole una certa originalità. L'Arte gli deve molto, che, quale professore all'Accademia di Perugia (dal 1818 al 1821) e in quella di San Luca a Roma, dove insegnò per circa quarant'anni, educò gli allievi a forme corrette di disegno, cercando, nello stesso tempo, di svincolare l'arte dall'accademismo. Ha lasciato un grande numero di composizioni di variati soggetti biblici e religiosi, di storia greca, romana e medioevale. Si ricordano: "Priamo che piange la morte di Ettore"; "Paride, vinto da Menelao, soccorso da Venere", buoni per l'esecuzione e l'invenzione; "Autoritratto", collocato nella Galleria degli Uffizi a Firenze; "La morte di San Stanislao Kostka", nel palazzo del noviziato dei Gesuiti al Quirinale; "L'incoronazione della Vergine", nella Cappella del palazzo Doria; "La disfida di Barletta" (serie di disegni) e "La missione degli Apostoli", anch'esse in Quirinale; "Ettore che rimprovera Paride di viltà", eseguito per ordinazione del conte Rasponi di Ravenna; "Socrate che ammaestra Alcibiade" e "La cena di Emmaus", nella Pinacoteca di Faenza; "Cuor di Gesù", nel Duomo di Spoleto; "Un vecchio", nella Pinacoteca di Bologna. Il suo disegno del «Giudizio Universale» di Michelangiolo, eseguito per commissione dell'incisore milanese Longhi e conservato nella Biblioteca Vaticana, fu ritenuto il suo capolavoro. Tale opera gli costò sette anni di lavoro e fu terminata nel 1825. Dipinse anche vari soggetti illustranti la «Divina Commedia». L'ultimo suo lavoro fu il quadro rappresentante "Ippocrate e la sua scuola", donato dall'autore all'amico suo Guido Baccelli.
Il dipinto ritratto di Tommaso Minardi, del 1821, eseguito dal pittore tedesco Adolf Senff, è conservato a Perugia, presso l'Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci.