Francesco Hayez
Hayez Francesco
Venezia 1791 / Milano 1882
Painter, Engraver, Decorator
Biografia
da A.M. Comanducci ediz 1962
Nato a Venezia l'11 febbraio 1791, morto a Milano l'11 febbraio 1882. Di padre originario di Valenciennes, fu affidato ad uno zio antiquario che, volendone fare un restauratore, lo avvia alla pittura. Ricevette la prima educazione artistica dallo Zanotti, poi da Francesco Maggiotto e da Lattanzio Querena, e frequentò l'Accademia di Venezia, discepolo di Teodoro Matteini. Vinto nel 1809 il pensionato di Roma, vi si recò con una commendatizia del Cicognara per Antonio Canova. Dopo lunga dimora in quella città, nella quale ebbe modo di conoscere, per non citare che i maggiori, Vincenzo Camuccini, Tommaso Minardi, Jean Auguste Dominique Ingres, e breve soggiorno a Firenze e a Napoli, tornò nel 1817 a Venezia ed infine si stabilì a Milano. Quivi ferveva la lotta fra classici e romantici, capeggiati i primi da Luigi Sabatelli, e l'Hayez, ancora sotto l'influsso del Canova, in un primo tempo si mantenne fedele alle forme della paludata classicità, come ne "L'Alcibiade sorpreso nel gineceo da Socrate", eseguito nel 1819 per commissione di re Murat. Ma quando a Brera l'anno dopo espose il suo primo quadro storico, "Pietro Rossi prigioniero degli Scaligeri a Pontremoli", i romantici lo acclamarono subito loro caposcuola. Tuttavia la critica moderna ha rilevato che questo romanticismo era più nei temi da lui prescelti che nella sua pittura. Egli dipinse poi: per commissione del conte Arese, "Il conte di Carmagnola"; "La patrizia veneziana Valenzia Gradenago davanti agli Inquisitori di Stato", ordinatagli dalla contessa Maffei per ornare il suo salotto e nel 1823 "L'Ultimo bacio di Giulietta e Romeo" considerata l'opera più significativa del romanticismo italiano. Il Manzoni, il Grossi, il Berchet, il Pellico gli furono amici, e spesso gli suggerirono temi per dipinti vedansi: "I Vespri siciliani", attualmente nella Galleria d'Arte Moderna di Roma, "I due Foscari", nella Galleria d'Arte Antica e Moderna di Firenze; "I profughi di Parga", proprietà dell'avvocato Carlo Ernesto Accetti di Milano; "La sete dei Crociati"; "Imelda"; "Maria Stuarda"; "Vittor Pisani"; "Venere che conduce Elena al letto di Paride". Dal 1822 l'artista fu aiuto del Sabatelli a Brera, e nel 1850 lo sostituì come titolare. Fecondissimo e instancabile, lavorò fino la veneranda età, impersonò per lunghi anni l'Accademia milanese e fu per mezzo secolo l'idolo del pubblico. La sua arte è dolce, soave, serena come la Venezia in cui era nato; da alcuni tacciata di non essere scevra da certa qual freddezza presa dai classici, ma sempre squisita, accurata e armoniosa. Eccelse nei ritratti, specialmente in quelli femminili, ai quali seppe dare una sensuale finezza, che gli sarà a lungo invidiata. Si conservano di lui quattro "Autoritratti", dipinti rispettivamente nel 1822, 1848, 1862, 1878, e i ritratti dei personaggi più famosi della sua generazione: "Alessandro Manzoni"; "Teresa Borri Manzoni"; "Antonio Rosmini"; "Massimo d'Azeglio"; "Cavour"; "Gioacchino Rossini"; "Ugo Foscolo"; "Carlo della Bianca"; il "pittore Vitale Sala", tutti e nove nella Pinacoteca di Brera; "Pompeo Marchesi"; "Matilde Jura Branca", e un altro ritratto di "Alessandro Manzoni", nella Galleria d'Arte Moderna di Milano; "La principessa di Sant'Antino", nel Museo San Martino a Napoli; "conte Cristoforo Sola Cabiati", appartenente al conte Gian Vico Sola di Milano; "contessa Litta Borgia", appartenente al marchese Alessandro Modigliani di Milano; "Don Giovanni Morosini", di proprietà del conte Alessandro Casati Stampa di Milano, "Ritratto di ignota" nella raccolta del pittore Carozzi di Milano; "Ritratto di prete armeno". Si ricordano inoltre di lui: "Betsabea al bagno"; "Ultimi momenti del Doge Marin Faliero sulla scala detta del Piombo"; "Odalisca"; "Il Laocoonte"; "Francesco Foscari obbligato alla rinunzia del dogato"; "La desolata" e "Fiori" tutte conservate nella Pinacoteca di Brera; "La distruzione di Gerusalemme" (bozzetto a di segno acquarellato) nella Galleria d'Arte Moderna di Milano; "Bagnante"; "Caterina Cordaro" e "Il Messo Veneziano" proprietà dell'Accademia Carrara di Bergamo; "Le veneziane" e "Martirio di San Bartolomeo", proprietà del conte Negroni Prato Morosini; "Battesimo dei primi cristiani"; "Rinaldo ed Armida", nella Galleria di Venezia; "Ulisse alla corte di re Alcinoo", nel palazzo Capodimonte; "Atleta" e "Commiato", nell'Accademia di San Luca a Roma; "La battaglia di Magenta"; "L'assedio di Patrasso". L'Hayez eseguì anche affreschi nella volta della sala da pranzo del Palazzo Reale di Milano, raffigurandovi il "Trionfo d'Igea", e due lunette nel Museo Vaticano Chiaramonti. Lasciò le sue memorie, che furono pubblicate a cura dell'Accademia di Brera. Eseguì anche un'incisione "L'Allegoria", raro esempio di acquaforte bulinistica, incisa nel 1821 all'epoca dei Vespri Siciliani, timido saggio dell'inizio della storia dell'acquaforte in Lombardia. Fu reputato litografo. Insieme con Andrea Appiani e Antonio Fontanesi è l'esponente della nostra Litografia ottocentesca. Adoperò la matita, talora con vivace libertà, tal altra con gusto manierato e raffinato. Illustrò "Ivanoe" di W. Scott (in cui inserì "Autoritratto" suo capolavoro) e i "Lombardi della prima Crociata" di T. Grossi
Bibliografia
A.M. Comanducci - Pittori italiani dell'Ottocento - Milano 1934
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni - II ediz. Milano 1945
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei - III ediz. Milano 1962
L. Servolini - Dizionario illustrato incisori italiani moderni e contemporanei - Milano 1955
L. Servolini - Incisione italiana di cinque secoli - Milano 1951
L. Beltrami - Francesco Hayez - Milano 1883
Caimi - Dell'Arti del disegno, ecc. - Milano 1862
F. Hayez - Le mie memorie - Milano 1890
L. Ozzola - La Litografia italiana - Roma 1929
A. De Witt - La collezione delle stampe ecc. agli uffizi - Roma 1938
Giannantonio Moschini - Dell'Incisione in Venezia - Venezia 1924
P. D'Ancona - La pittura dell'Ottocento - Milano 1954
Thieme Becker - Kunstlerlex - 1923
Dedalo - Milano 1922/23
Il Marzocco - Firenze 1922
Nuova Antologia - 1891
Emporium - 1900 1911 1919 1922 1923 1924 1931 1934 1959 1962
Catalogo ecc. della R. Calcografia di Roma - 1934
Galletti e Camesasca - Enciclopedia della pittura italiana
Opere
Testa di vecchio - Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza
Vecchio a metà busto - Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza
Ritratto d'uomo - Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza