Nudo di donna

Colacicchi Caetani Giovanni (Anagni - Frosinone 1900 / Firenze 1993)

Tecnica: Disegno a china su carta
Misure: 40cm x 31cm

Opera firmata in basso a destra


Giovanni Colacicchi Caetani

Colacicchi Caetani Giovanni

Colacicchi Caetani Giovanni (Anagni - Frosinone 1900 / Firenze 1993)

Pittore

E' figlio di un proprietario terriero e di Pia Vannutelli parente del pittore Scipione Vannutelli.
Compie gli studi liceali tra Roma e Firenze dove si trasferisce alla fine della Grande Guerra dedicandosi alla pittura, ma nel contempo anche alla poesia.
Nel 1919 comincia ad esplorare la pittura di paesaggio, tema molto sentito in ambito toscano dove artisti come Raffaele De Grada, che conosce a San Gemignano, cercano di sostituire ad una visione macchiaiola e impressionista, una costruzione più ferma e solida dell’immagine naturale.
Frequenta il Caffè delle Giubbe Rosse, crocevia della cultura italiana e incontra il suo maestro Francesco Franchetti, pittore dalla personalità complessa e raffinata, in bilico tra il richiamo all’esotismo vissuto di persona nei viaggi in Africa e il recupero della pittura di Nino Costa.
Nel 1921 a Roma, nello studio di Carlo Socrate conosce Onofrio Martinelli e tra loro nasce una profonda amicizia.
L'incontro con Giorgio De Chirico nel 1923 lo avvia verso il realismo magico come ben dimostrano dipinti di quel periodo in particolare "La Malinconia" del 1924.
Nel 1926 espone nella mostra del Novecento Italiano a Milano riscuotendo, pur essendo all'esordio nazionale, una buona attenzione dalla critica.
Nel 1930 la galleria fiorentina “Saletta Fantini” allestisce la sua prima personale.
Nel 1931 si ritira ad Anagni dove organizza il suo studio in una cappella sconsacrata sul Colle del Tirrasegno, l'unico che interrompe il suo isolamento è Onofrio Martinelli che lo raggiunge, rientrando da Parigi; lavorano insieme e nella personale alla Biennale di Venezia del 1932 si vedono i risultati di questa collaborazione.
Nell’autunno del 1935 spinto da una grande inquietudine sentimentale e dal desiderio di  conoscere luoghi esotici, s’imbarca per il Sudafrica, dove trascorre una decina di mesi a Città del Capo.
Nel 1938 si trasferisce a Roma e già nel 1942 esce la prima monografia sulla sua pittura, curata da Raffaello Franchi.
Finita la seconda guerra mondiale lo ritroviamo a Firenze attivo nella risoluzione dei problemi sociali e
urbanistici, non abbndona la battaglie per  l’arte e stringe un sodalizio  con Onofrio Martinelli, Emanuele Cavalli, Oscar Gallo, Quinto Martini e Ugo Capocchini, denominato “Nuovo Umanesimo”, che espone prima volta a Firenze nel 1947.
Nel settembre del 1974 ad Anagni si tiene una sua mostra antologica e da questo momento la critica inizia la rivalutazione della sua pittura che coincide con il recupero generale dell’arte italiana tra le due guerre.


da A. M. Comanducci ediz 1962
Nato ad Anagni il 19 gennaio 1900, vive a Firenze. Ha compiuto gli studi classici a Roma; poi, dopo aver frequentato la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Ateneo Fiorentino, si è dato alla pittura: dapprima sotto la guida di Francesco Franchetti, poi studiando da solo, dal vero. Nel 1926 fu tra i fondatori della mostra "Solaria" a cui collaborò con scritti e con disegni. Espose per la prima volta al premio Ussi del 1924; poi alle Biennali veneziane dal 1926, alla Quadriennale del 1936, alla Mostra del '900 italiano a Milano del 1926 e 1928; ha preso parte al Concorso Carnegie a Pittsburg, facendosi apprezzare per la serietà della sua arte, cui la cultura umanistica dà solide basi. Ama la vasta composizione, il soggetto allegorico, le luci di eccezione. Sue opere: "Paese" e "La fabbrica", esposte nel 1926; "Meriggio d'estate" e "Uliveto sotto le mura d'Anagni", nel 1928; "Figura" e "Nuda", nel 1930; due "Nature morte", di proprietà dell'arch. Giovanozzi; "Orfeo"; "Autoritratto"; "Arlazzoni ferite"; "Bersaglio"; "Sera di settembre"; "Lo Spizzone"; "Veduta di Anagni", nel 1932; "Niobe"; "Il Giudice di Locri" (al palazzo di Giustizia di Milano); "Il sogno di Giacobbe". Nel 1938 ha eseguito la decorazione di una sala dell'Accademia Aeronautica di Firenze; nel 1939 una vasta composizione per una sala del Palazzo di Giustizia di Milano. Dal 1940 è titolare all'Accademia di Belle Arti di Firenze, di cui dal 1944 al 1950 è stato Presidente e di cui è oggi direttore. E' Accademico residente dell'insigne Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e critico del quotidiano "La Nazione". Ha opere nelle pubbliche gallerie di Roma, Firenze, Milano, Berlino, Stoccarda, ecc. e in molte galleria private. Molti critici hanno scritto dell'opera sua, e tra questi Bernardo Berenson.



 

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