Ubaldo Oppi

Oppi Ubaldo

Bologna 1889 / Vicenza 1942

Peintre
Biografia

da A. M. Comanducci
Nato a Bologna il 25 luglio 1889.
Autodidatta.
Non ancora ventenne andò a Vienna dove conobbe  Gustav Klimt e studiò per qualche tempo in quell'Accademia.
Poi percorse Germania, Boemia, Ungheria, Russia, Romania, continuando a studiare il paesaggio e soprattutto la figura.
Esordì nel 1910 alla Ca' Pesaro a Venezia con una mostra individuale.
Recatosi a Parigi, visse in quell'ambiente artistico finchè non lo vinse la nostalgia della Patria.
Aveva intanto esposto ancora nel 1913 a Venezia e a Parigi, nella Galleria Paul Guillaume, ed ancora nel 1914 pure a Parigi.
Scoppiata la prima guerra europea vi partecipò come ufficiale degli alpini, combattè sul Pasubio ed alla Bainsizza, rimase ferito quattro volte e fu fatto prigioniero.
Dopo la guerra tornò a Parigi e riprese con maggior entusiasmo la sua attività artistica.
Nel 1921 è ancora in Italia, e l'anno dopo fonda e battezza, con Leonardo Dudreville, Emilio Malerba, Pietro Marussig, Mario Sironi, Achille Funi e Anselmo Bucci, il «Movimento del Novecento».
Nel 1924 ordinò a Venezia una mostra individuale nella quale presentò venticinque opere.
Nel 1926 fu ancora presente a quella Biennale con "Giovani donne al mare".
L'anno seguente tenne alla Galleria Pesaro di Milano un'altra personale.
Nel 1928 decorò il grande pannello del teatro Excelsior, pure a Milano; partecipò alla Secessione di Monaco di Baviera e si staccò dal gruppo del Novecento.
Negli ultimi tempi si era volto all'arte sacra.
Molte sue opere figurano in pubbliche gallerie: "Natura morta", nella Galleria d'Arte Moderna di Milano; "Sera in Cadore", nel Museo d'Arte Moderna di Monaco; "I pescatori di Santo Spirito", già esposta nel 1924 a Venezia, nella Galleria d'Arte Moderna di Roma.
"Le giovani donne al mare" e "I pugilatori" sono nella raccolta del prof. Spanio di Padova; "Il cieco", già esposto alla personale veneziana del 1924, appartiene al rag. Monti di Milano; "Notturno", è nella collezione del dott. Venini di Venezia; "Il chirurgo", in quella di A. G. Bragaglia; "Il padrone di casa" e "Il ritratto della moglie del pittore", esposto nel 1924 a Venezia, sono proprietà di Ugo Ojetti; "Il sabato sera", del signor Orefici di Trieste.
Altre opere sono sparse un po' dovunque, anche in Russia e in America.
Si citano: "Ritratto della signora Alma Giavi Leone"; "Luna di settembre"; "Tramonto d'ottobre"; "Ragazzo cadorino"; "Valle solitaria"; "Il paradiso perduto"; "Buoi di Romagna"; "Figure a sera"; "Paesaggio (frassini)"; "Paesaggio (ricordo)"; "Saltatori e lanciatori": tutte esposte alle Biennali Veneziane dal 1928 al 1932; "La povertà serena"; "La donna incinta"; "Le amiche"; "La giovane sposa"; "Il fratel prodigo".
 
 
Nel 1924 partecipa alla XIV edizione della Esposizione Biennale Internazionale d'arte di Venezia esponendovi 26 opere tra le quali "I pescatori di Santo Spirito" e "La stretta di Valle di Cadore", ed è ancora presente alla XV edizione del 1926, alla XVI del 1928, alla XVII del 1930 ed alla XVIII edizione del 1930 alla quale espone 5 dipinti tra i quali "Saltatori e lanciatori". 
 
Nel 2020 nella Basilica palladiana di Vicenza si è tenuta la mostra "Ritratto di donna. Il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi", a cura di Stefania Portinari
 
 
 




 

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