Arturo Noci

Noci Arturo

Roma 1874 / New York 1953

Pittore
Biografia

Figlio di uno scultore in legno e intarsiatore e di un'artista copista dall’antico, si iscrive, nel 1887, all’ Istituto di Belle Arti di Roma, sotto la guida di Filippo Prosperi.
Nel 1900 espone cinque opere alla mostra degli Amatori e Cultori, tra le file di una associazione fondata nel 1886 da Nino Costa, “In arte libertas” e l’anno seguente, nella sala del Lazio, con "Giardino abbandonato", esordisce alla Biennale di Venezia, alla quale poi è sempre presente fino al 1922.
Il suo studio a Roma è al numero 3 di via Margutta e, nel giugno 1904, raggiunta ormai la piena notorietà come paesaggista, partecipa alla fondazione dell’associazione di artisti noti come “I XXV della Campagna romana”, guidati da Enrico Coleman, aderendo anche, nel 1907, alla “Società degli Acquerellisti”.
Nel 1905 espone alla mostra degli Amatori e Cultori dipinti di tema infantile nel 1906, a Milano, presenta un ritratto che lo fa definire ad Ugo Ojetti «il maggiore, se non l’unico, ritrattista romano», ponendolo a confronto con Umberto Coromaldi e Camillo Innocenti.
Una costante di questi anni è il confronto con la pittura di Innocenti. In occasione della mostra degli Amatori e Cultori del 1908, dove Noci espone "Ritratto di signorina", elegante mezza figura di adolescente, "Il principe Gagarine", "Bambina", "Riposo", "Lago di Nemi" e il pastello "Studio", Vittorio Pica associa i due artisti, definendoli i «pittori della grazia infantile e della bellezza muliebre».
Tra la fine della Grande Guerra e i primi anni Venti lavora in Costiera Amalfitana e avvia, inoltre, un ciclo dedicato a soggetti veneziani, di paesaggio e di figura, caratterizzati da una nuova fattura sintetica, per pennellate larghe e decise, talvolta con qualche eco divisionista.
Alla Biennale d’Arte di Napoli del 1921 espone opere ispirate a entrambi gli scenari, vincendo la medaglia d’oro.
Ancora nei primi anni Venti fu presente alle principali mostre italiane, dalla Biennale di Venezia agli Amatori e Cultori (e alla Primaverile di Fiamma (Osteria Pellestrina) .
Il trasferimento a New York nel 1923, quando il suo nome è ancora presente alla Quadriennale di Torino costituisce una netta cesura nella carriera e nella vita di Noci. Forse non più a proprio agio nel nuovo clima culturale che andava definendosi, abbandona l’Italia, prendendo la cittadinanza americana e coltivando una feconda e agiata carriera di elegante ritrattista dell’alta società statunitense e internazionale.
Muore a New York, in un incidente stradale, il 23 agosto 1953.
 
da A. M. Comanducci ediz 1962
Nato a Roma il 28 aprile 1874. Ha studiato nell'Istituto di Belle Arti della Capitale, discepolo di Filippo Prosperi. Paesista e ritrattista rinomato, è stato presente alle principali esposizioni italiane con opere sempre bene accette dalla critica e dal pubblico. Ha vinto vari concorsi, notevole fra gli altri quello di Wersthaphen dove nel 1897 gli fu assegnata la medaglia d'oro per il paesaggio. In parecchie sue opere ha adottato la tecnica divisionista ottenendo buoni risultati. Opere principali: "Riflessi" e "Dopo il bagno", collocate nella Galleria d'Arte Moderna di Roma; "Mia madre" e "Nello studio" esposte alla Internazionale di Venezia nel 1903 dove poi inviò opere sino al 1922. Nel 1907 espose "Nello studio" (pastello); nel 1909 "Radiosa"; nel 1910 "Ritratto della signora Lanino" e "Nello studio"; nel 1912 "Ritratto della marchesina Zenaide di Roccagiovine"; nel 1914: "Ritratto di Lyda Borelli"; "Il Canale di Mortaccino" e "Le dune di Canneto (Terracina)"; nel 1920: "Ritratto della signorina Eleonora Mola"; "La pergola"; "La cupola verde - Positano"; "Vecchia cascina" e "Arco a Positano" e nel 1922 un "Ritratto"; "Mattino d'autunno" e "Il ponte del Salvatore". Altre opere di questo artista: "Il prodigio"; "Il ripudio di Agar"; "Giardino abbandonato"; "Nella cabina"; "Venditrice di zucche"; "Riflessi d'oro"; "Calma lagunare"; "Ritratto del Principe Gagarine"; "Sensitiva"; "Canale di Burano"; "Ritratto della baronessa Budberg"; della "Contessina de Wagner"; "Villa Pamphily"; "L'arancio".

Bibliografia

A.M. Comanducci - Pittori italiani dell'Ottocento - Milano 1934
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni - II ediz. Milano 1945
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei - III ediz. Milano 1962

Thieme Becker  - Kunstlerlex - 1931

Vita d'Arte - 1908

Natura ed Arte - 1904/05



 

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