Umberto Coromaldi
Coromaldi Umberto
Roma 1870 / Roma 1948
Painter
Biografia
Filippo Indoni noto acquerellista, sposa la madre di Umberto rimasta vedova poco dopo la sua nascita, ed è lui a dargli le prime nozioni di pittura.
In seguito frequenta i corsi all'Istituto di Belle Arti di Roma, con Filippo Prosperi come maestro di disegno.
Nel 1893 espone per la prima volta a Roma, l'anno successivo con Il ritorno dei naufraghi, vince il pensionato artistico che gli permette di compiere viaggi di studio all'estero.
Catturato dalla pittura e dai colori di Antonio Mancini ne segue gli insegnamenti per completare la sua formazione pittorica.
Si dedica allo studio dal vero, con una attenta osservazione della realtà e una fedele interpretazione della natura, resa con una malinconia tutta personale.
Con il soprannome di "cefalo" fa parte del gruppo dei XXV della Campagna Romana, rappresenta ad olio, tempera, pastello e acquerello i temi del paesaggio romano in modo semplice ed efficace dedicando il suo sguardo in particolare a pastori e pecorai, a donne e bambini che lo popolano e lo rendono fecondo con il loro lavoro.
Ottiene dal 1909 la cattedra di figura disegnata all'Istituto di Belle Arti di Roma ed è presidente dell'Accademia di San Luca e socio onorario di quelle di Brera e di Parma.
Con Enrico Coleman, Onorato Carlandi, Filiberto Petiti e Duilio Cambellotti, illustra il volume sui I Castelli Romani di Edoardo De Fonseca con quattro tavole: Costa Nettunese, Nettuno, L’Appia Nova, Fra Anzio e Nettuno.
da A. M. Comanducci ediz 1962
Nato a Roma il 21 settembre 1870, morto ivi il 5 ottobre 1948. Frequentò i corsi dell'Istituto di Belle Arti di Roma, poi studiò con Antonio Mancini. Espose per la prima volta a Roma nel 1893 e nello stesso anno a Monaco di Baviera. Da quell'epoca è stato presente a tutte le principali esposizioni nazionali ed internazionali. Nel 1894, col quadro "Il ritorno dei naufraghi" vinse il pensionato nazionale. Si dedicò allo studio dei soggetti all'aria aperta, allontanandosi così a poco a poco dalla maniera manciniana. Ha prodotto in massima parte visioni campestri con animali, pur non trascurando i soggetti pescherecci e marinari. Fu premiato con medaglia d'oro a Monaco di Baviera nel 1905 e nel 1909; un'altra medaglia ebbe a Barcellona nel 1910. Opere principali: "Vanitosa", nella Galleria d'Arte Moderna di Milano; "Il cenciaiolo", nel Museo Reale di Stoccarda; "I frattaroli", di proprietà del marchese Roi di Vicenza; "Ninna nanna", di proprietà del principe don Giovanni Torlonia in Roma; "Il corredo", di proprietà del comm. Valcarenghi di Milano; "Sulla strada della fonte", nella Galleria Mussolini a Roma; "Madre contenta", nella Galleria d'Arte Moderna di Firenze e "La pesca", nella Reale Accademia di San Luca, della quale il Coromaldi fu presidente.
Bibliografia
A.M. Comanducci - Pittori italiani dell'Ottocento - Milano 1934
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni - II ediz. Milano 1945
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei - III ediz. Milano 1962
Thieme Becker - Kunstlerlex - 1912
Emporium - 1907 1908 1912
Illustrazione Italiana - 1903
L'Arte