Virgilio Guzzi

Guzzi Virgilio

Molfetta - Bari 1902 / Roma 1978

Pittore, Scultore, Illustratore
Biografia

da A.M. Comanducci ediz 1962

Nato a Molfetta il 23 dicembre del 1902, vive a Roma. Ha cominciato ad esporre nel 1929, alla Prima Mostra del Sindacato Artisti di Roma e del Lazio; da allora ha partecipato alle più importanti esposizioni, dalle Quadriennali di Roma alle Biennali di Venezia e alle Triennali di Milano. Nel 1940, con Pericle Fazzini - Renato Guttuso - Luigi Montanarini - Orfeo Tamburi e Alberto Ziveri, ha esposto alla Galleria di Roma. Tale "mostra di Gruppo" suscitò largo interesse nella critica, in quanto vi si agitavano idee e problemi d'ordine estetico e morale, paraleli a quelli di "Corrente" a Milano e all'unisono con gli altri che promuovevano in quei giorni in Italia, l'evoluzione del gusto. La prefazione al catalogo di quella mostra era appunto del Guzzi, e in essa si annunciava il rinnovamento di quella "Scuola Romana" che dopo Scipione e Mario Mafai s'era perduta dietro utopie umanistico-decorative o s'era estenuata in un tonalismo troppo struggente e raffinato; mentre si auspicava la riconquista di una spazialità più complessa e drammatica e si denunciava la riscoperta dei grandi maestri (francesi, soprattutto) della pittura moderna. Nel 1943 il Guzzi ebbe una personale alla Quarta Quadriennale e vi ottenne uno dei premi. Fondatore, nel '45, con altri artisti, dell'Art Club, per alcuni anni ne è stato vice presidente con Enrico Prampolini. Ancora una personale alla Quadriennale Romana nel 1960. Significativa la sua presenza in quello stesso anno, con cinque opere, alla Mostra ferrarese del "Rinnovamento dell'Arte in Italia dal 1930 al 1945". Temperamento schivo e non certo favorito dall'esercizio di una critica sentita anche come indipendente azione polemica, ha egualmente incontrato il favore degli intenditori. Luigi Bartolini riconosceva più volte il suo talento (cfr. "Arte Italiana del Nostro Tempo"); Renato Guttiso scriveva di lui in "Beltempo": "tra Guzzi critico e Guzzi pittore c'è di mezzo il fatto che Guzzi è un pittore... Egli non è certo un rivoluzionario, ma per sua natura un classico. Un classico assillato da molti turbamenti a cui vuol dare ordine, e si sa che le libertà più autentiche si conquistano attraverso il rigore (si pensi a Edgar Degas)". Emilio Cecchi (Corriere della Sera) gli dava atto di una natura sensibilissima e scoperta come una pura energia nerovsa. Altri ancora si sono occupati, in varia misura, della sua arte: da ricordarsi il Longhi, il De Libero, il Maselli, l'Oppo, il Biancale, il Pavolini, ecc. Sue opere sono alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna ed in collezioni pubbliche e private. Come critico d'arte è molto noto e apprezzato pei suoi saggi e polemiche apparsi su giornali e riviste come "Nuova Antologia", "Primato", "Civiltà", "Ulisse", "Letteratura", "Il Tempo". Di questo quotidiano è redattore artistico dalla fondazione (1945). Nei più recenti anni si è particolarmente impegnato in favore di una figurativa moderna che potesse fronteggiare il dilagare dell'internazionalismo astrattista e della crtica decadente che lo accompagna. E' autore di volumi su "L'Arte Italiana Contemporanea (1931) su Antonio Mancini, Fausto Pirandello, Luigi Montanarini, Gisberto Ceracchini; e infine di un volume (editore Sciascia) dal titolo "Amore degli Antichi" (1961).

 

 

Nel 1909 espone il dipinto "Natura morta" alla Mostra del Sindacato del Sindacato Laziale degli artisti a Roma, mostra alla quale è presente ancora con continuità fino alla edizione del 1942. Nel 1931 parteciapa alla I edizione della Mostra Quadriennale d'Arte Nazionale al Palazzo delle Esposizioni di Roma esponendovi "Natura morta" ed è ancora presente alla III edizione del 1939, alla IV del 1943 alla quale espone 14 dipinti, tra i quali "Autoritratto" ed è poi presente con continuità alla mostra fino alla X edizione del 1972. Espone diverse volta alla Esposizione Internazionale Biennale d'Arte della Città di Venezia, la prima alla XIX edizione del 1934, ove presenta "Mio fratello avanguardista" e "Natura morta", quindi nel '36, nel 1952 e nel 1954, la XX edizione ove espone "Madre e figlio" e "Natura morta".

Bibliografia

A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei - III ediz. Milano 1962

Beltempo - Roma 1942

Emporium - 1937   1943

Corriere della Sera - 1943

Catalogo VIII Quadriennale di Roma - 1959/60

Arte del nostro tempo - Bergamo



 

Vuoi vendere un'opera di Virgilio Guzzi?

 

Vuoi comprare un'opera di Virgilio Guzzi?

 

utilizza l'apposito modulo di contatto qui sotto


Puoi caricare delle immagini da allegare al messaggio:

Seleziona immagine n.1
Seleziona immagine n.2
Seleziona immagine n.3
Seleziona immagine n.4
Seleziona immagine n.5