Antonio Ghisu
Ghisu Antonio
Cagliari 1875 / Cagliari 1951
Pittore, Scenografo, Illustratore, Decoratore
Biografia
E' stato un artista e un consigliere comunale del capoluogo sardo nella giunta Dessy Deliperi (1921 - 1923).
Studia all’Accademia di Belle Arti a Roma, dove viene notato dal pittore storicista e direttore della Galleria Nazionale d’Arte Moderna Francesco Jacovacci. Stringe amicizia con i colleghi Giovanni Marchini e Cesare Averardi, con i quali, nel giugno del 1904, intraprende un viaggio a piedi da Roma alla volta di Napoli, dove i tre artisti entrano in contatto con la scuola pittorica morelliana e hanno modo di apprezzare le opere della Scuola di Posillipo.
Antonio Ghisu fa definitivamente ritorno a Cagliari nel 1905. Nello stesso anno l’Università di Cagliari gli commissiona un "ritratto del re Vittorio Emanuele III" e la decorazione della volta dell’Aula Magna. Ghisu copre i quaranta metri quadrati della volta con cornici a stucco e un dipinto allegorico con la scienza che distribuisce corone alle diverse facoltà. Nel novembre dello stesso anno decora la Corale Verdi di Cagliari, in viale Regina Margherita. Nel 1907 con Felice Melis Marini, Filippo Figari, Giovanni Battista Rossino, Adolfo Cao e Pippo Boero partecipa alla mostra Ars Sardiniae, anche se l’opera esposta resta a tutt’oggi ignota.
Sempre insieme agli stessi colleghi cagliaritani, nel 1909 viene chiamato a illustrare l’album Pro Sicilia e Calabria, in favore delle famiglie delle vittime del terremoto. Ghisu sceglie di pubblicare il bozzetto "Pazza!", che, con "Sinistrati di Guerra", si dimostra un soggetto pienamente coerente alla sua già evidenziata adesione al verismo e all’impegno per le tematiche sociali.
Nel 1909 nasce la Società degli Amatori e Cultori d’Arte di Cagliari, cui Antonio Ghisu entra a far parte insieme ad altri esponenti del mondo artistico e culturale sardo, tra cui gli storici dell’arte Dionigi Scano e Carlo Aru. Il ruolo di quest’ultimo sarà decisivo per la nomina degli artisti che parteciperanno alla decorazione interna del Palazzo Civico di Cagliari, deliberata dal Consiglio Comunale il 16 novembre 1911. Tra questi figura infatti Antonio Ghisu, accanto a Figari, Melis Marini, Francesco Ciusa, Andrea Valli, Cao e Cosimo Fadda. A Palazzo Civico Antonio Ghisu ottiene l’incarico di decorare il Gabinetto dell’Assessore di Servizio. La scelta cade sulla rappresentazione di Cagliari nel passato, nel presente e nel futuro e su una decorazione a stucco piuttosto elaborata, con telamoni-tritoni alla maniera di Adolfo Wildt, che ben si amalgamano con le cornici in stile secessionista, alternate a motivi geometrici del repertorio tradizionale sardo.
Messo da parte dal regime fascista per le sue idee socialiste, dal quartiere Marina si sposta sul colle di Bonaria, in località Montixeddu, dove nel 1925 aveva acquistato un ampio terreno dai conti Vassallo. Continua a dipingere ritratti e paesaggi per la committenza privata.
Terminata la guerra, fa ritorno nella sua casa cagliaritana della Marina per spegnersi nel 1951.