La storia di un dipinto
Giovanni Acci
Firenze 1910 - Pietrasanta 1979
Dal 1947 al ‘49 si lega ai “Pittori Moderni della Realtà” del gruppo fanno parte: Pietro Annigoni, Antonio Bueno e Xavier Bueno, Carlo Guarienti, Gregorio Sciltian e Alfredo Serri, artisti attivi a Milano e a Firenze che si riconoscevano in una assoluta fedeltà alla figurazione.
Prosegue fino al 18 settembre a Villa Bardini a Firenze la mostra "DOPPIO RITRATTO - Antonio e Xavier Bueno. Contrappunti alla realtà tra avanguardia e figurazione", a cura di Stefano Sbarbaro.
L'opera "Ritratto del padre" di Giovanni Acci è ospitata nella sala dedicata all'esperienza dei Pittori Moderni della Realtà; il dipinto realizzato tra il '44 e il '47 ha implicato ad Acci un duro lavoro, come lui stesso racconta negli scritti dal campo profughi di via della Scala dove si era trasferito con il padre alla fine dela guerra, e dove rimane sino a metà del 1947 quando, grazie all'aiuto del Conte della Gherardesca, si trasferisce a Fiesole.
La storia del dipinto nelle lettere che scrive a Milena, la futura moglie:
Novembre 1945
"Oggi ho ricominciato il ritratto del babbo. Finalmente! Ho trovato un angolino in una stanza occupata da bolognesi, c'è una buona luce e una bella stufa rossa (rosso è il mio colore!). Così riprendo, dopo quasi tre anni di abbandono i lavori che ho tanto e tanto studiato nella mia mente."
Studio per il ritratto del padre 1944-45
[Giovanni Acci "L'artista e le opere" pag. 64]
Novembre 1946
"Sono qui in mezzo a degli estranei e più di tutto a gente che non capisce la mia fatica: c'è sempre del movimento, naturalmente e giustamente del baccano in questo stanzone, io invece avrei bisogno di silenzio; c'è chi spazza, chi va ad attizzare il fuoco. La pittura è nemica della polvere. Il ritratto del babbo è un insieme di grigi e neri, colori noiosissimi per tutto ciò che è polvere, quel ritratto è proprio una vera fatica."
Studio per il ritratto del padre 1946
1947
"Oggi ho terminato, dopo essermi ben tormentato e spremuto come un limone, il ritratto del babbo: che sospiro di sollievo! Erano 15 mesi che ci soffrivo sopra. Non è un vero ritratto, è piuttosto una composizione non so che titolo dargli. L'avvocato Consolazio mi ha suggerito "La Verità"; a me sembra che in quel titolo ci sia un pò di presunzione. E' una cosa che fa paura, sembra nato da un sogno pauroso; molta della mia vita è tradotta in quella figura."
Ritratto del padre 1947
[Giovanni Acci "L'artista e le opere" pag. 65]