Mino Maccari
Maccari Mino
Siena 1898 / Roma 1989
Painter, Engraver
Biografia
Si iscrive all'università, ma come molti giovani del suo tempo partecipa a diciannove anni alla Grande Guerra, e solo alla fine del conflitto può riprendere a Siena gli studi universitari laureandosi in giurisprudenza nel 1920.
Inizia a lavorare come avvocato ma nel tempo libero si dedica alla sua vera passione: la pittura.
Nel 1924 viene chiamato da Angiolo Bencini a curare la stampa della rivista Il Selvaggio, e lì si pubblicano le sue prime incisioni. Dopo alcuni anni dove si divide tra il lavoro al giornale e lo studio legale, agli inizi del 1926 lascia la toga ed assume la direzione fino al 1942 della rivista che ha spostato nel 1925 la sua sede a Firenze da Colle Val d'Elsa.
Il Selvaggio sotto la sua direzione si trasforma, come lui stesso scrive nell'articolo titolato "Addio al passato", da rivista dichiaratamente al soldo dello squadrismo fascista in una rivista che deve dedicarsi all'arte, alla satira e alla risata politica, seguendo una tradizione paesana e beffarda.
A Firenze collabora con Ardengo Soffici, Ottone Rosai e Achille Lega e inizia alla fine degli anni venti a farsi conoscere dal grande pubblico come pittore partecipando a varie mostre nazionali.
La sua presenza nel mondo culturale ed editoriale del regime fascista è molto intensa, scrive e collabora a diverse riviste, ed è vasta anche la sua produzione grafica e di illustratore.
La critica e il pubblico riconoscono alla sua opera pittorica ricca di colore e pennellate veloci, al suo disegno violento e al tratto vivo del segno grafico delle sue incisioni, il merito che gli spetta come grande artista e, indipendentemente dagli sviluppi storici, anche nel dopoguerra continua ad avere riconoscimenti con mostre personali anche all'estero e nel 1962 gli viene affidata la presidenza dell'Accademia dei Lincei.
da A. M. Comanducci ediz 1962
Nato a Siena il 24 novembre del 1898, vive a Roma, ove è insegnante dal 1938 di tecniche incisorie all'Accademia.
Disegnatore e incisore, che nella sua rivista «Il Selvaggio» con sapore satirico, ma con schietto realismo, e con rapidi «linolea» passò dalla satira politica a quella della letteratura e alla polemica artistica.
Si ricordano fra le sue migliori incisioni: "Orchestrina del Caffè", il "Ritratto del pittore Giorgio Morandi"; "La spiaggia"; "Paesaggio presso Colle".
Ha esposto alla I Quadriennale Romana (1931) ed alla Biennale Veneziana del 1934 ed è stato invitato alla XXI Biennale Veneziana (1938) ove figuravano cinquantasei opere fra disegni e incisioni.
Alla Biennale Veneziana del 1948 gli venne conferito il Premio Internazionale per l'incisione, avendovi allestito una peronale di 68 opere. Alla XXV (1950) figuravano cinque opere.
Alla VI Quadriennale Romana (1952) venne invitato con una personale con 19 opere. Alla VII Quadriennale Romana (1956) pure una personale con cinque opere.
Achille Lega (bio)
Giorgio Morandi (bio)
Ottone Rosai (bio)
Ardengo Soffici (bio)
Bibliografia
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni - II ediz. Milano 1945
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei - III ediz. Milano 1962
L. Servolini - Dizionario illustrato incisori italiani moderni e contemporanei - Milano 1955
C. Ratta - Gli adornatori del Libro in Italia
L. Vitali - L'incisione italiana moderna - Milano 1934
E. Padovano - Dizionario degli artisti contemporanei - Milano 1951
Galletti e Camesasca - Enciclopedia della pittura italiana
Catalogo II Esposizione dell'Incisione moderna - Firenze 1927
Mostra dell'Incisione italiana - Roma 1940
La Biennale di Venezia - 1933
Chi è? Dizionario degli Italiani d'oggi - Roma 1940
Enciclopedia Italiana - Roma
L'Illustrazione Italiana - 1927 / 1946
Le Arti Plastiche - Milano 1928
Meridiano di Roma - 1942
Domus - 1930