Luigi Guacci
Guacci Luigi
Lecce 1871 / Lecce 1934
Sculptor
Biografia
da Enrico Giannelli - Artisti napoletani viventi - 1916
Nato in Lecce l'8 gennaio 1871. (Dimora in Lecce). Da giovanotto, più che attendere allo studio delle lettere, si sentiva assai predisposto a seguire la carriera artistica. Ed il padre accortosi di questa sua tendenza, gli fece frequentare la scuola di disegno del comune di Lecce, della quale era insegnante un tal Conte. Il Conte fu colto da morte e gli successe nello insegnamento Raffaele Maccagnani, fratello dello illustre scultore Eugenio Maccagnani; ed il giovane Guacci divenne per parecchi anni suo allievo. Più tardi, si affidò alle cure di Giuseppe De Cupertinis, maestro assai stimato, che verso il 1870 si era distinto nello stabilimento artistico di Emilio Franceschi in Napoli, ove si eseguivano a meraviglia lavori d'indoratura, di stipetteria e d'intaglio. E il De Cupertinis non mancò di impartire al suo alunno, che progrediva giornalmente, quelle cognizioni artistiche indispensabili alla sua età. A diciassette anni, volle tentare la sorte del concorso alla borsa di studio di scultura, che la Provincia di Lecce bandiva in quell'anno; ed egli vinse, conducendosi in Roma per iscriversi in quell'Istituto di Belle Arti, onde completare la sua educazione. Quivi egli prese a studiare con vero amore e si acquistò non solo la benevolenza dei suoi maestri, ma riuscì ancora a conseguire dei premii. Nella grande città rimase circa dieci anni e produsse bellissimi lavori. Uno dei primi che gli fece avere riputazione fu il gruppo "Saffo" e "Faone", eseguito dietro concorso nazionale, ch'egli vinse fra tutti i concorrenti. Tale concorso si ripete ogni sei anni. Attualmente questo lavoro trovasi nella galleria d'Arte di San Luca in Roma. Non meno bello è l'altro lavoro "Adone morente", che si conserva nell'Istituto di Belle Arti di Roma. Il Guacci ha preso parte a varie Esposizioni, ottenendo dei buoni successi. Ricordiamo quella di Roma del 1893 e 1895-96. Ritornato nella sua città, oltre ai lavori in marmo ed in bronzo, prese anche a trattare lavori in carta pesta, industria locale; e il suo laboratorio (stabile proprio) prese più vaste proporzioni, quando ebbe ad accertarsi che un tal genere veniva richiesto con grande favore. Si mise allora, con tutta lena, a fabbricare statue di tutte le dimensioni e non è superfluo rammentarne qualcuna di quelle, di cui la critica ebbe ad occuparsi a suo tempo: un "Ecce Homo", una "Addolorata", un "Sant'Antonio" destinati a Milano e tanti e tanti altri in chiese ed oratori privati. Ha eseguito in Lecce: un "Busto in marmo di Giosuè Carducci", che col piedistallo orna la piazzetta del Liceo Palmieri; la lapide monumentale, mezza figura ad altorilievo in marmo del "Vescovo Zola", nella cattedrale; "Ritratto di Salvatore Coppola" (busto in marmo) propr. Coppola; "Testa" (gesso), "Cavour busto" (gesso), "Sigismondo Castromediano" (gesso), "Giacomo Leopardi" (gesso) propr. del Museo civico. Un altro busto del sommo poeta "Carducci" trovasi a Gallarate. E' anche lavoro degno del Guacci, la lapide commemorativa in marmo, col ritratto ad altorilievo di "G. Garibaldi"; trovasi situata nella facciata del palazzo comunale (già Ducale) di San Cesario di Lecce. Anche nella chiesa di Trepuzzi vi è una statua in marmo, col basamento in pietra di Trani, della "SS. Vergine dell'Assunta". Un'altra statua della "Madonna di Montevergine", in travertino, alta quattro metri circa, trovasi nel Santuario di Montevergine presso Otranto. Un monumento importante, che decora una delle deliziose ville di Montevideo, di proprietà Colon, è costituito da un gruppo di tre figure in bronzo e basamento in travertino. Rappresenta l'illustre "Monsignor Lasagna" che con la destra in alto sorregge la croce col fatidico motto "In hoc signo vinces", avendo alla sua sinistra un fanciullo che rappresenta la parte non civilizzata, poiché il ministero di cui era investito il Lasagna, era appunto la civilizzazione; e infatti riuscì ad istituire scuole e seminarii in quelle contrade.
Bibliografia
E. Giannelli - Artisti napoletani viventi - Napoli 1916