Nato in Lecce il 4 aprile 1852. (Dimora in Roma). E' figlio di Mattia e Rosa Grassi. Nella casa di questo valentissimo e celebrato scultore furono tutti artisti, sicché, ancora bambino, assisteva con grande interessamento al lavoro dello zio Antonio, che plasmava statue in carta pesta; ed in quest'arte speciale era riuscito a farsi un bel nome e conquistare parecchi premii in pubbliche Esposizioni: di Napoli nel 1855, di Firenze nel 1861. Un suo lavoro eseguito nel 1875, "L'Assunta circondata da una gloria di angeli", trovasi nella cappella della Reggia di Monza. Il Maccagnani ha pure un fratello a nome
Raffaele Maccagnani che si è dato all'arte ed è anche professore di disegno nella scuola serale municipale e alle scuole primarie di Lecce. Eugenio, quindi, apprese i rudimenti dell'arte nella propria famiglia, e, quando ebbe dato qualche prova della sua buona inclinazione, ottenne dalla provincia un sussidio, non vistoso, ma tale da permettergli di risiedere in Roma, per studiare all'Accademia di San Luca, ove ebbe a maestro
Ercole Rosa. Sotto una guida cosi sapiente il giovanetto, che già con un ritratto del padre aveva dimostrato quali speranze si potessero fondare su lui, fece rapidissimi progressi, che ancora più confermarono i buoni auspici sotto i quali aveva iniziato la sua carriera. Si espose, quindi, a due concorsi governativi di grande importanza: il primo con una statua in gesso "Spartaco", che gli procurò, oltre il conseguimento del premio, molte lodi, ed il secondo con un bel gruppo che ricordava ancora i tempi dell'antica Roma e che era intitolato: "La lotta del Reziario col Mirmillone". Questo gruppo in gesso di squisita fattura, che produsse tanto rumore e di cui la stampa si occupò moltissimo, fu esposto alla Nazionale di Torino del 1880 e riportò la metà del premio di lire diecimila. Fu riesposto a Parigi in occasione dell'Esposizione Universale del 1889 ed ottenne la medaglia d'oro. Non meno importanza ebbe l'altro suo lavoro in marmo "Aspàsia" che figurò alla cennata Mostra di Torino e procurò all'autore un altro premio di lire tremila e il busto fu acquistato dal Comitato dell'Esposizione. Egli non si arrestò: le sue opere destavano sempre più vivo interesse. Si approssimava l'Esposizione Universale di Parigi del 1900 e volle, anche in questa Mostra, far figurare il suo nome. "La voce del Signore tuonò" (Eva) riportò molti encomii ed ottenne una medaglia d'oro. Ma il grande successo lo ebbe con l'opera "Rope Quoit" (bronzo) esposto all'Internazionale di Roma del 1907, per il quale si meritò il premio Muller di lire dodicimila e fu acquistato dalla R. Accademia di San Luca in Roma per la sua galleria di arte. Ed il Ministero della Pubblica Istruzione apprezzando i meriti di questo valoroso artista, volle acquistare "La Pompeiana" (statuetta in bronzo) per la Galleria Nazionale di Arte moderna in Roma. Il Maccagnani ha condotto a termine innumerevoli lavori per concorso e per commissione. Ci piace notare quelli eseguiti in Lecce: nella villa Garibaldi un grande "Busto dell'Eroe" con ricco piedistallo, i busti di "Scipione Ammirato", di "F. Milizia", di "G. Pisanelli", di "Oronzio Massa", di "Re Tancredi", di "Pietro Siciliani", di "Leonardo Prato", di "Giuseppe Palmieri", di "G. C. Vanini", di "A. Panzera", di "A. Galateo". Anche il monumento statua in bronzo di "Vittorio Emanuele II" e l'altra statua in marmo di "Giuseppe Libertini" che ora decorano due piazze della cennata città, sono opere dello stesso autore. Ed abbiamo ancora del Maccagnani il busto in marmo ritratto di "Antonio Panzera" nella sala del Consiglio comunale: busti in marmo di "Giuseppe Pisanelli" e di "G. Libertini" nel museo civico; il ritratto, busto in marmo di "A. Manzoni" nella biblioteca provinciale; due busti in marmo del "Sen. Carissimo" e della di lei consorte signora "Elena Martini", nonché un bassorilievo ovale di "Sant'Elena", nella cappella gentilizia del predetto Sen. Carissimo nel cimitero. Nella lunetta della cappella gentilizia della famiglia Moffa nel cimitero di Bari vi è scultura del Maccagnani eseguita nel 1896-97; altri lavori si trovano nella cappella gentilizia della famiglia Zella Milillo nel cimitero di Casamassima; "Frontone" della cappella gentilizia della famiglia Gatta in Ruvo di Puglia; il monumento equestre a Giuseppe Garibaldi per la città di Brescia, il cui originale in gesso si ammira nel museo civico di Lecce; il monumento equestre a "Giuseppe Garibaldi" in Buenos Ayres, ottenuto per concorso internazionale; il monumento onorario al "Generale Morazan", parte in marmo e parte in bronzo, eretto nella città di San Salvador (America Centrale) in collaborazione dello scultore
Girolamo Masini ed altri. Sul monumento campeggia il Morazan e attorno cinque statue simboliche muliebri sedute, che raffigurano le cinque repubbliche: San Salvador, Onduras, Costarica, Guatemala e Nicaraqua. In Roma: una grande statua di "San Tommaso" apostolo per la basilica di San Paolo, vinta per concorso; "Ragazzo che gioca", premiato con lire diecimila dall'Accademia di San Luca, vinto per concorso; "Bassorilievo" sotto la statua equestre del monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, rappresentante varie città d'Italia che si sono distinte nell'epopea nazionale; due statue di grandi proporzioni raffiguranti "La Guerra" e "La Filosofia", nonché "Trofei d'armi" e "Vittoria" che decorano il grande altare della patria del cennato monumento nazionale a Re Vittorio Emanuele II; "La Giustizia" statua per il gran palazzo dei tribunali; uno dei bassorilievi raffigurante la "Bontà", fuso in argento, adorna la tomba di Umberto I nel Pantheon; gruppo allegorico per la facciata del teatro Bellini in Catania, in cui E' raffigurato "Un genio che incorona la Musica e la Poesia"; bassorilievo per paliotto rappresentante "Il trasporto del corpo di San Cirillo" da San Pietro a San Clemente nella basilica di Loreto. Il Maccagnani è professore onorario del R. Istituto di Belle Arti di Napoli; socio corrispondente della R. Accademia di Belle Arti di Brera di Milano; socio onorario della R. Accademia di Belle Arti di Bologna; professore onorario della R. Accademia Albertina di Belle Arti di Torino; prof. onorario del R. Istituto di Belle Arti di Firenze; prof. onorario dell'Istituto di Belle Arti di Urbino; socio accademico di merito dell'Accademia di Belle Arti di Perugia. Accademico di San Luca in Roma e consigliere di amministrazione, membro e consigliere dei Virtuosi al Pantheon in Roma, membro della commissione dell'arte della medaglia nella R. Zecca in Roma in rappresentanza dell'Accademia di San Luca. E' Cavaliere della Corona d'Italia, Cavaliere dei SS. Maurizio e Lazzaro, Cavaliere della Legione d'onore, Commendatore della Corona d'Italia.