Galleria
d'arte Dipinti e sculture '800 e '900

Nato a Genova il 10 gennaio 1882,vivente. Studente della facoltà di Legge all'Università locale vi conseguì la laurea. Frequentò l'Accademia Ligustica di Belle Arti, proseguendo poi lo studio della pittura con Giuseppe Pennasilico dal 1902 al 1906. Nel 1904, dopo aver esordito esponendo il quadro "Lavandaie dello Scrivia" alla Mostra d'Arte Italiana a Londra, ha partecipato e partecipa alle più grandi rassegne d'arte in Italia ed all'estero: sue opere furono esposte al Salon d'Automne di Parigi nel 1909; alle mostre Promotrici di Genova e Torino; alle Biennali di Venezia del 1930 e del 1932; alle Quadriennali di Roma; alla Nazionale di Milano del 1906; alle Quadriennali di Torino dal 1919 al 1923; alla Nazionale di Livorno nel 1921; alla mostra dei Grigioverdi a Napoli; alla Biennale di Roma nel 1926; alla prima e seconda Mostra d'Arte Marinara e a quella degli «Amatori e Cultori» a Roma negli anni 1927 e 1930; alla Prima Mostra del Sindacato Fascista di Liguria e a quelle susseguenti; a Budapest ed a Buenos Aires. Appartenne al cosi detto Gruppo dei Pittori d'Albaro in unione a Plinio Nomellini, Giuseppe Sacheri, Giuseppe Pennasilico, Eugenio Olivari, Federico Maragliano e Angelo Balbi. Prese contatto con le personalità più aperte  elibere del mondo artistico internazionale stringendo amicizia con Emile Bernard, Umberto Boccioni, Valdo Barbey, Antonio Discovolo, Philip Lazlò, Giuseppe Cominetti. Fecondo pittore, fu confortato dal successo e dai riconoscimenti ufficiali; fra i principali: medaglia d'argento all'Esposizione internazionale di Parigi (1925); diploma di merito alla Mostra d'Arte Coloniale a Roma (1931); medaglia d'oro alla Mostra del Mare a Genova, diploma d'onore alla Mostra d'Arte Italiana a Budapest; medaglia d'argento per le Arti (1936); encomio dell'Accademia d'Italia (1938); premio del Ministero delle Corporazioni (1941); medaglia d'argento della Pubblica Istruzione (1925). Nel 1955 ha celebrato degnamente le sue nozze d'oro con l'Arte, effettuando una personale presso la Galleria S. Andrea di Genova: la quale ha avuto carattere ciclico, dal più antico "Plenilunio nelle rovine del Foro" al più recente "Ottobre nella calanca". La pittura di Orlando Grosso monda da qualsiasi materialismo, libera dal segno e dalla forma, culmina in un'espressione poetica e coloristica, il cui risultato è pura e cristallina luminosità. La sua vena poetica, le sue raffinate tonalità e la spiritualità dei suoi intendimenti, trasformano ed esaltano qualsiasi soggetto trattato dal suo magistrale pennello. Espressioni tipiche di questa sua personalissima maniera ritroviamo nei seguenti quadri: "Il carro dei gelati", "Bagni di mare", "Ritrattino", "La frutta", "Mattino a Varigotti", "Tramonto a Celle", "Piazza di paese marino". Le maggiori gallerie nazionali d'arte moderna posseggono sue opere, come dimostra il seguente sommario: Galleria d'Arte moderna di Roma, Civica Galleria d'Arte Moderna di Torino, Civica Galleria d'Arte Moderna di Milano, Civica Galleria d'Arte Moderna di Genova, Museo Ospedali Civici di Genova. Orlando Grosso è Professore di Merito delle Classi di Pittura e Storia dell'Arte dell'Accademia Ligustica di Belle Arti.

Opere: "Il cantastorie"; "Cavalli al sole"; "Pergolato ligure"; "Aggiustando le reti"; "Marina", acquistata dal Re; "Le lavandaie della Scrivia", nell'Ospedale Italiano di Londra; "Il ponte dei legnami", "Porto di Genova" e "Sulla spiaggia", nella Galleria d'Arte Moderna di Roma; "L'estate", in quella di Genova; "Marina", nel Palazzo della Confederazione degli artisti a Roma; "Domenica nel porto di Genova", nel Museo Civico di Torino. Orlando Grosso ha scritto critiche e studi d'arte antica e moderna; è autore di novelle ed impressioni sulla vita genovese del XIX secolo: «Sciroccate»; ed è numerosa la biografa dei suoi studi di archeologia, architettura e storia genovese. Ha dato sistemazione organica alle Gallerie ed ai Musei ed ha diretto i restauri di antiche chiese e palazzi di Genova.