Galleria
d'arte Dipinti e sculture '800 e '900

da A. M. Comanducci ediz 1962
Nato a Bologna il 18 luglio 1861, morto a Casalecchio di Reno (Bologna) nel 1946 1945. Fratello di Alberto Fabbi. Frequentò i corsi di scultura a Firenze sotto la direzione di Augusto Rivalta e ottenne vari premi alle esposizioni dei saggi. Dopo aver soggiornato a Parigi, Monaco di Baviera, Varsavia e soprattutto in Egitto, si dedicò interamente alla pittura e rivelò subito la sua abilità con tele di soggetto orientale. Partecipò alla Mostra del Circolo degli Artisti a Firenze nel 1888, con "Donna araba"; "Un terrazzo ad Alessandria"; "Il vasaio"; "Vecchio mussulmano", lodati per la forza del colore e per la spiccata personalità. Uno dei suoi quadri più ammirati fu "Contrasto", considerato il suo miglior lavoro. Altre opere: "La morte di Anita Garibaldi" nel Museo del Risorgimento a Firenze; "La vendita di una schiava"; "Gli ebrei di Varsavia"; "Donne orientali"; "I sette peccati capitali"; "Mammina"; "Madonna della spiga"; "Cristo deriso"; "Testa di Cristo", premiata a Torino nel 1889. Ha trattato anche la tempera e l'acquarello illustrando con questi ultimi l'«Eneide», l'«Iliade» e l'«Odissea». Oltre che rinomanza per le scene orientali, il Fabbi ebbe notorietà come medaglista neoclassico. Le sue medaglie, fuse all'antica col sistema della cera perduta, sono, come attesta un'autorità in materia: il dott. Cesare Gamberini di Bologna, artisticamente paragonabili ai prodotti dei migliori cinquecentisti italiani, per potenza di ritratti e per vigoria di rovesci.