Stefano Ussi

Ussi Stefano

Firenze 1822 / Firenze 1901

Pittore
Biografia

da A. M. Comanducci
Nato a Firenze il 2 settembre 1822, morto nella stessa città l'11 luglio 1901.
Sedicenne, appena intrapresi i corsi dell'Accademia con Pietro Benvenuti, poi con Giuseppe Bezzuoli e con Enrico Pollastrini, abbandonò le aule per correre volontario e combattere a Montanara, dove rimase prigioniero e fu dagli Austriaci internato a Theresienstadt.
Rimpatriato e tornato a Firenze, riprese gli studi prediletti dando nel 1849 un primo saggio della sua valentia al concorso dell'Accademia, eseguendo, sotto la guida del Pollastrini, "La resurrezione di Lazzaro".
Nel 1854, vinto con una "Cacciata del Duca d'Atene", a mezza macchia, il pensionato di Roma, si recò nell'Urbe e vi eseguì il quadro stesso, che fu molto lodato alla Prima Esposizione Italiana tenutasi in Firenze nel 1861.
Poi si recò in Egitto, dove, per incarico di quel Vicerè, dipinse "La festa del tappeto", ottenendo nuovo successo.
Altro viaggio compì, al Marocco, riportandone impressioni orientali delle quali trovasi traccia in successivi quadri.
La sua produzione, frutto di lunghi studi, non è molto abbondante, ma è impeccabile per correttezza di disegno, armonia di composizione, vivacità di colorito.
L'artista, quantunque tra i primi frequentatori del Caffè Michelangiolo, vivaio dei novatori, restò fedele all'Accademia.
Poco espose: nel 1880, a Torino: "La scorta del governatore Ben Anda e suo figlio che precedono l'Ambasciata italiana"; "Fantasia marocchina in onore dell'Ambasciata italiana" e "La famiglia dell'arabo nel deserto"; nel 1881 a Milano, "Festa di Maometto a Tangeri" e "Un intermediario d'amore".
Si citano inoltre di lui: "Gioia materna" e "Ritratto di G. B. Niccolini", nella Galleria d'Arte Moderna di Firenze, nella quale è conservata la predetta tela "Cacciata del Duca d'Atene"; una copia del quadro stesso, e "Fantasia araba", nella Galleria d'Arte Moderna di Roma; "Bianca Cappello presenta a Francesco de' Medici i Senatori Veneti"; "Machiavelli nel suo studio"; "Moro con le arance"; "Festa a Fez"; "Tangeri sullo stretto di Gibilterra"; "Un dervish in pompa solenne"; "Araba al fonte"; "Cavalcata araba"; "L'incontro di Dante con Beatrice".
Alla sua morte lasciò un cospicuo fondo per l'istituzione del «Premio Ussi» e legò numerosi suoi lavori all'Accademia di Firenze ed alla Galleria degli Uffizi.

Il suo dipinto Marocchino è conservato presso la Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza.



Pietro Benvenuti (bio)
Giuseppe Bezzuoli (bio)
Enrico Pollastrini (bio)



 

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