Galleria
d'arte Dipinti e sculture '800 e '900

Nato a Lauro (Sessa Aurunca), in Campania, nel 1836, morto nel 1900. Appresi nel paese natale i primi elementi del disegno, si recò a Napoli dove si iscrisse all'Accademia, allievo di Giuseppe Mancinelli, poi a Roma, nella qual città si perfezionò sotto la guida di Francesco Coghetti. Infine intraprese un viaggio all'estero a scopo di studio. Mentre trovavasi a Parigi, scoppiò la seconda Guerra d'Indipendenza, ed il Toro tornò in Italia, dove, prima nelle file garibaldine, poi ufficiale in continua lotta per la estirpazione del brigantaggio poco potè dedicarsi all'arte. Ciò nonostante dipinse in quel tempo: "La messe"; "Il pasto dei villani"; "Guide esploratrici"; "Entrata dei garibaldini in Calabria". Dal 1869 in poi tornò ai pennelli; secondo i precetti accademici prima, poi cercando di seguire gli insegnamenti di Domenico Morelli ma ottenendo quadri stentati e non rispondenti alla sua arte personale. A Lauro, tuttavia, eseguì bozzetti, paesaggi, scene, studi, che sono le sue cose migliori e che purtroppo andarono dispersi. L'opera sua più nota è "Agostino Niso alla corte di Carlo V" esposta a Napoli nel 1877 ed ora conservata nella Pinacoteca di Capodimonte. Altri suoi quadri, storici come voleva la moda del tempo, sono: "La scomunica di Taddeo da Sessa", conservato nell'aula comunale di Sessa; "Morte di Pilade Bronzetti a Castelmorrone", nel Museo di San Martino a Napoli. Poi: "Cacciatori in riposo"; "Il ministro De Sanctis ai bagni"; "Ritratto della moglie"; "Trebbiatori sull'aia"; "Studio di mietitori"; i ritratti di "re Umberto" e della "regina Margherita"; e due tele di soggetto garibaldino, acquistate dalla Real Casa e conservate nella Villa Reale di Monza.