Umberto Prencipe
Prencipe Umberto
Napoli 1879 / Roma 1962
Painter, Engraver, Illustrator
Biografia
Nel 1900 stabilisce il suo studio sulla via Cassia, che sposta in via Margutta nel 1903, e nel 1904 esordisce alla mostra romana degli Amatori e Cultori con il dipinto "Ore solenni", raffigurante un angolo solitario del Parco dei Daini di Villa Borghese, che suscita l’interesse della critica e viene incluso negli acquisti reali.
Partecipa con costanza alle mostre degli Amatori e Cultori di Roma e dell’Associazione degli Artisti Italiani di Firenze, mentre nel 1906 presenta all’Esposizione Internazionale di Milano il trittico "Empirismo", attualmente smembrato (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Mmoderna; Viareggio, collezione privata).
Dal gennaio 1910 fino al giugno dell’anno seguente soggiorna a Roma, insieme a Vittorio Grassi, e realizza vedute da disegni antichi per la mostra retrospettiva di topografia romana a Castel Sant’Angelo, allestita nell’ambito delle manifestazioni per l’Esposizione internazionale del 1911.
Nel 1914 tiene per un anno la cattedra di incisione all'Accademia di Belle Arti di Lucca e alterna la permanenza nella città toscana, con soggiorni nella campagna tra la Versilia e la Lucchesia, fino al 1921, quando torna a Orvieto, dove rimane stabilmente fino al 1926, quando si trasferisce a Roma, in via Adige, pur mantenendo lo studio orvietano nel convento di Sant'Anna fino al 1942.
Nel 1932 gli viene assegnata la cattedra di incisione all’Accademia di Belle Arti di Napoli, nel 1936 ottiene il trasferimento all’Accademia di Roma, e nel 1937 è nominato accademico di San Luca.
Negli anni Quaranta e Cinquanta a Roma, dove, lontano per scelta dai dibattiti che animano la scena artistica del dopoguerra, scopre nella capitale una nuova “città del silenzio”. Le piazze del quartiere Trieste da poco costruito, i tramonti visti dai Parioli o da Villa Borghese, sono il soggetto di dipinti spesso vicini alle atmosfere della Scuola Romana.
Frequenti sono, in questo periodo, anche interni silenziosi e nature morte con frutta, oggetti e libri, da cui traspaiono colti riferimenti al passato. Numerosi sono, inoltre, i paesaggi realizzati nelle località in cui si reca in villeggiatura: Formia, la Toscana, le Dolomiti, Frascati.
Nato a Napoli il 16 luglio 1879. Frequentò per due anni l'Accademia di Roma, ma si formò veramente nello studio del russo Claudio Stepanoff. E' l'artista del silenzio e della solitudine: la figura umana non appare quasi mai nei suoi quadri; e va annoverato fra i buoni paesisti della Scuola romana. Esordì nel 1903 a Roma, col quadro "Clausura", che fu acquistato dal Governo per quella Galleria d'Arte Moderna. Poi lasciò la Capitale e si stabilì ad Orvieto. Partecipò a molte esposizioni, e tenne mostre personali a Roma, Firenze, Napoli e due volte a Milano. Nel 1906 alla Internazionale tenutasi in occasione dell'apertura del nuovo Valico del Sempione, presentò "Empirismo" (trittico); nel 1912, alla Biennale Veneziana inviò due acqueforti, "Orvieto" e "Nella pace orvietana"; alla Biennale successiva "Il castello delle cento finestre". Nel 1916 all'Esposizione dell'Incisione Italiana organizzata a Londra fu rappresentato da "La processione delle reliquie" e dal già detto "Nella pace orvietana". Dopo la prima guerra europea l'artista presentò alla Primaverile Fiorentina del 1922: "Tristezza maremmana"; "Borgo toscano"; "La Versilia"; "Primavera orvietana"; "Paesaggio etrusco"; "Vespro orvietano". L'anno dopo figurò alla Quadriennale Torinese con: "Giardino lucchese"; "Mattino romano"; "Profilo lucchese"; "L'ora del vespro" e "Mercato di notte". Nel 1924 la Internazionale Veneziana ebbe le sue opere: "Campagna lucchese" e "Una via di Orvieto", che attualmente è collocata nella Galleria d'Arte Moderna di Milano. Nel 1927 il Prencipe vinse il premio dell'Associazione Nazionale Artisti con "Paesaggio orvietano". Egli ha anche insegnato incisione nell'Accademia di Lucca e di Napoli, e sue pregevoli stampe sono conservate nella Galleria degli Uffizi in Firenze, a Buenos Aires, a Tokio. Insegnò incisione all'Accademia di Belle Arti di Roma. All'ultima personale di Roma (1950), presso la calcografia, figurarono quarantasettesue acqueforti e acquetinte, alcune anche a colori.
Bibliografia
A.M. Comanducci - Pittori italiani dell'Ottocento - Milano 1934
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni - II ediz. Milano 1945
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei - III ediz. Milano 1962
L. Servolini - Problemi e aspetti dell'Incisione - Forlì 1939
L. Servolini - Incisione italiana di cinque secoli - Milano 1951
L. Servolini - Dizionario illustrato incisori italiani moderni e contemporanei - Milano 1955
Costantini - Pittura Italiana Contemporanea - Milano 1934
C. Ratta - Acquafortisti italiani - Bologna 1929
Diciotto disegni di Umberto Prencipe - Roma 1941
Catalogo mostra di Umberto Prencipe alla Calcografia nazionale - Roma 1950
Who's Who in Italy - Roma 1958
Die Graphischen Kunste - Vienna 1933
Enciclopedia Italiana Treccani - 1935
Zeitschrift fur Bildende Kunst - 1909
La Biennale di Venezia - 1933
Emporium - 1916
Vita d'Arte - 1916
Galletti e Camesasca - Enciclopedia della pittura italiana
Enciclopedia Italiana