Giuseppe Mentessi
Mentessi Giuseppe
Ferrara 1857 / Milano 1931
Painter, Engraver
Biografia
Nato a Ferrara il 29 settembre 1857, da poveri contadini, morto a Milano il 14 giugno 1931. Rimasto orfano del padre a cinque anni, Giuseppe Mentessi ebbe una fanciullezza misera e tribolata che gli fece conoscere presto il dolore. La precoce esperienza ch'egli ne fece, contribuì forse a formare quel suo animo tanto pietosamente aperto al dolore degli altri, ispirandogli nella sua opera d'artista così teneri sensi d'umanità. Iniziò i suoi studi all'Ateneo di Ferrara e con un assegno concessogli dal Comune passò all'Accademia di Parma, poi a Brera a Milano, dove compì la sua educazione artistica. Il suo temperamento squisito, il suo ingegno robusto e multiforme non tardò a rivelarsi. L'assegno ferrarese era troppo misero per mantenere una famigliuola mentre studiava; ma il grande amore per la vecchia madre, che chiamò subito a se', lo indusse a cercarsi un lavoro manuale. Nel 1880 venne nominato insegnante di prospettiva e, scenografia all'Accademia di Brera, ed egli disimpegnò tale carica come una missione ed un apostolato, per oltre quarant'anni. La sua notorietà artistica risale al 1891, quando espose alla Triennale di Milano "Ora triste". Quattro anni dopo presentò al pubblico "Lacrime", opera piena di sentimento e di commozione, con lo sfondo architettonico disegnato solidamente, il quale doveva poi divenire la parte caratteristica nel complesso delle sue opere.
Fu assiduo espositore alle Biennali di Brera dal 1895 al 1914; inviò opere a quasi tutte le Internazionali di Venezia e partecipò alle principali Mostre italiane e straniere. Le sue opere più note sono: "Panem nostrum quotidianum"; "Visione triste", che appartiene alla Galleria d'Arte Moderna di Venezia; "Gloria" (trittico), conservata in quella di Roma; "Piazza San Marco a Venezia", proprietà della signora De Vecchi; "Il Viatico", nella raccolta delle nobili signorine Zuccoli Chiesa; "Abbandonata", in quella del signor Emilio Sommariva di Milano; "Ombra"; "Veglia"; "Pace"; "L'anima delle pietre"; "Settimana di passione" (trittico); "Eterno altare" (trittico); "L'ingresso della Certosa di Pavia"; "Il dominatore"; "Madre operaia", alla quale fu assegnato, a Milano nel 1900, il premio Principe Umberto. Egli, con immaginazione ardente, seppe anche amalgamare in riuscite, armoniose composizioni l'elemento fantastico col reale. In tutte le sue figurazioni la nota patetica è sempre la più vibrante; ed è sincero in quella sua necessità di far provare, a chi ammira le sue opere, la stessa commozione da lui subita nell'eseguirle. Magnifico è il suo ciclo di studi paesistici fatto nei luoghi del francescanesimo, e altrettanti i "Disegni di Roma antica" pubblicati nel volume «Roma», il cui testo fu scritto da Luca Beltrami. Quando fu creata la Scuola d'arte applicata, presso l'Istituto di rieducazione fisica dei Mutilati di guerra, ne fu affidata la direzione al Mentessi, il quale assolse questo nuovo incarico con tutta la tenerezza del suo cuore e col suo intuito di educatore raffinato, frammettendo alle lezioni, divagazioni morali, arguzie bonarie e immagini concettose. Fu anche un acquafortista di rara precisione e di grande sensibilità. Emulò Luigi Conconi nel raggiungimento di violenti risalti di luce e di effetti notturni. Si ricordano in questa sua geniale attività: "Lagrime"; "L'aggressione"; "Il funerale", episodi delle quattro incisioni illustranti "Il dramma nel giorno della Sagra". Altre acqueforti: "L'interno di chiesa barocca"; "Facciata di chiesa barocca"; "Il tavolo dello studio".
Il suo dipinto Allegoria è conservato presso la Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza.
da Le Biennali di Venezia - Esposizione 1895, 1897 e 1901
Nato a Ferrara, nel 1857, vive a Milano.
Elettissimo e forte artista che s'inspira, con sincerità d'effusione, agli affetti umani ed al problema sociale.
Nella mostra milanese del 1894 espose «Lagrime», in quella veneziana del 1895 «Panem nostrum quotidianum» e in quella del 1899 «Visione triste», che appartiene ora alla nostra Galleria.
Tratta con particolare maestria la tempera, il pastello, l'acquaforte.
Bibliografia
A.M. Comanducci - Pittori italiani dell'Ottocento - Milano 1934
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni - II ediz. Milano 1945
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei - III ediz. Milano 1962
L. Servolini - Dizionario illustrato incisori italiani moderni e contemporanei - Milano 1955
C. Ratta - Acquafortisti italiani - Bologna 1930
L. Callari - Storia dell'arte contemporanea italiana - Roma 1909
Edoardo Majno - Giuseppe Mentessi - Milano 1932
Scarpa - Artisti italiani contemporanei - Milano
Thieme Becker - Kunstlerlex - 1930
Il Corriere della Sera - Milano 1931
Emporium - 1903 1925
A. Mezzetti - L'Acquaforte lombarda nella seconda metà dell'Ottocento
V. Pica - Attraverso gli albi e le cartelle
Galletti e Camesasca - Enciclopedia della pittura italiana
Catalogo I Esposizione Internazionale d'arte della Città di Venezia - 1895
Catalogo II Esposizione Internazionale d'arte della Città di Venezia - 1897
Catalogo IV Esposizione Internazionale d'arte della Città di Venezia - 1901