Ludovico Lipparini
Lipparini Ludovico
Bologna 1800 / Venezia 1856
Painter
Biografia
da A.M. Comanducci ediz 1962
Nato a Bologna il 17 febbraio 1800, morto a Venezia il 19 marzo 1856. In quest'ultima città fu allievo di Liberal Cozza e di Teodoro Matteini, che lo predilesse, e del quale sposò la figlia. Studiò profondamente i Cinquecentisti e specialmente il Correggio, e in un primo tempo si ispirò ai soggetti della mitologia e della storia antica; poi si volse al medioevo, e infine desunse argomenti dalla storia della Rivoluzione greca. Questi ultimi dipinti suscitarono entusiasmo per l'evidente allusione alle aspirazioni degli Italiani. La critica lo ha definito manierato e freddo. Questo giudizio può essere accettato per la parte che riguarda i quadri di composizione, ma non è più accettabile per i ritratti (specialmente per quelli dove egli non dovette aver riguardo al modello autorevole), nei quali sa essere efficace di verità, d'imponenza e di naturalezza. Lasciò molti quadri storici e molti ritratti sparsi a Venezia, a Napoli, a Roma, in Germania e in Russia. Si ricordano: "Erigone", esposto a Bologna nel 1827; "Fillottete e Arcibiade rimproverate da Socrate" entrambi proprietà dei baroni Treves di Venezia; "L'esilio di Caino"; "Sante Vergini", pala d'altare per la chiesa di Sant'Antonio di Trieste, che si alterò dopo un certo tempo; "Trittico", per la chiesa del Castello di Colovrat, distrutto da un incendio; "Cia degli Ordelaffi"; "Torquato Tasso"; "Marin Faliero spogliato delle insegne dogali"; "Marin Faliero nei suoi ultimi momenti"; "Vettor Pisani"; "Morte dello Zavella"; "Bozzaris prima della battaglia di Carpenizzi affida la famiglia ad un sacerdote"; "Morte di Marco Bozzaris"; "Giuramento di Lord Byron"; "La barchetta"; i baroni Treves possiedono inoltre i ritratti di "Jacopo Treves"; "Giuseppe Treves"; "L'abate Barbieri"; "L'ingegner Milani"; "Il principe di Metternich"; "Il conte di Colovrat"; "Il conte Rizzo" e "Autoritratto". Nel Museo di Venezia trovansi quelli di "Leopoldo Cicognara" e del "Maresciallo Marmont". Ancora: "La famiglia Lipparini", (dove è riprodotto l'autore con la moglie Anna Lipparini Matteini, il suocero e una loro bambina di pochi giorni che viene mostrata all'esame di un dottore), appartiene alla signora Marianna Vanzetti Verga di Craco di Milano. Altri lavori si trovano nella Pinacoteca di Ferrara e nella chiesa di San Giuseppe di Bologna. Nella Galleria d'Arte Moderna di Milano è conservato: "L'arcivescovo Germanos pianta lo stendardo crociato sulla rupe di Calafrita". Il Lipparini fu insegnante all'Accademia di Venezia dal 1847. Ebbe relazioni d'amicizia col Costa, col Giordani, col Rossini e con Leopardi.
Bibliografia
A.M. Comanducci - Pittori italiani dell'Ottocento - Milano 1934
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni - II ediz. Milano 1945
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei - III ediz. Milano 1962
P. Selvatico - Arte e artisti - Padova 1863
D'Ancona - La pittura dell'Ottocento - Milano 1954
Santalena - Guida di Treviso - 1894
Thieme Becker - Kunstlerlex - 1929
A. Graves - The British Institute - 1908
Le Arti del Disegno - Firenze 1856
Ludovico Lipparini socio dell'Accademia di Belle Arti di Bologna - Bologna 1928
La Pallade - 1839/40