Nato in Napoli il 24 luglio 1860. (Dimora in Napoli). Fu scolaro di
Emilio Franceschi dal 1872 al 1880, poi di
Gioacchino Toma e di
Stanislao Lista, e, infine, dell'Istituto di Belle Arti di Napoli, di cui fu uno degli alunni più diligenti nella scuola libera del nudo. La carriera artistica di questo scultore intagliatore se l'ha formata da sé, con sacrifizio e lavoro. Egli fin dal 1880 era a capo di varie Istituzioni artistico-industriali, e direttore della In Sezione delle scuole di disegno e plastica della Società Operaia di Napoli. I suoi lavori hanno figurato in varie Mostre Nazionali e Internazionali, come si vedrà in seguito; ed anche la Promotrice di Belle Arti Salvator Rosa lo ha avuto più volte espositore. Nella XIX Esposizione del 1883 troviamo di lui "Trasfigurazione di Raffaello" (bassorilievo su legno tiglio). Nella Mostra del 1887 presentò "Testina" (pastello colorato), "Testina" (studio dal vero, terra cotta); nel 1888, "Studio dal vero" (bronzo) acquistato dal Duca di Martina; nel 1891, "Sull'arena" (bronzo), "Disegni a penna ed a lapis"; nel 1892, "Studio dal vero" (bassorilievo su pietra di Malta); nell'Esposizione del 1894 figurò "Bassorilievo in pietra di Malta" scolpito direttamente, "Studio" (pastello colorato); nel 1897, "Studio dal vero" (pastello), "Bassorilievo" (marmo); nel 1911, "Giosuè Carducci" (impressione). Le sue attitudini si sono anche dimostrate nell'esecuzione del ritratto, ed abbiamo: "Ritratto della signora Lettieri", di "
Domenico Morelli", di "Raffaele De Cesare", dell'Onor. "Emanuele Gianturco", di "Giosuè Carducci", dell'Onor. "Tedesco". Ha eseguito anche dei disegni a carbone, a pastello, a sanguina ed a penna dimostrandosi, in queste differenti tecniche, assai competente. Sono anche suoi lavori: "L'Angelo del camposanto di Sorrento"; "S. Domenico" e "S. Tommaso" nella chiesa di S. Domenico Maggiore in Napoli; "Bassorilievo" nella chiesa di Nola, "Torquato Tasso" e "Domenico Cotugno", statue che ornano la grande aula della nuova Università di Napoli; "S. Massimo" e "S. Gaudioso" per la facciata del Duomo di Napoli; "Ascensione di Maria Vergine" (bassorilievo) per la chiesa di Capua. Il Lettieri si palesa anche studioso della poesia vernacola.