Tito Lessi

Lessi Tito

Firenze 1858 / Firenze 1917

Painter, Engraver, Illustrator
Biografia

da A. M. Comanducci ediz 1962

Nato a Firenze il 9 gennaio 1858, mortovi il 16 febbraio 1917. Si avviò giovanissimo agli studi di pittura, ed ebbe per maestro Enrico Pollastrini e poi Antonio Ciseri all'Accademia Fiorentina. Finiti corsi, frequentò lo studio privato del Ciseri, acquistandovi con l'applicazione tenace e severa una vasta cultura artistica ed ottima tecnica. Fu noto dapprima per i suoi acquarelli come "L'anticamera del Papa", nei quali raggiunse l'eccellenza. Nel 1880, invitatovi dal Sedelmayer noto negoziante d'arte si stabilì a Parigi dove iniziò la sua rapida carriera. In questo periodò che va fino al 1896, egli compì le sue opere maggiori: "La visita di Milton a Galileo", esposta nel 1893 al Salone dei Campi Elisi premiata con la grande medaglia d'oro e considerata il suo capolavoro; "L'entrata del delfino"; "Il testamento". "I bibliofili" ed altre importanti tele, tutte premiate poi a Monaco e a Lipsia. Ritornato in Firenze, visse vita ritirata, di continuo lavoro. Le sue tele appena terminate emigravano a Parigi, altri dipinti di importanza minore figurarono in alcune delle annuali mostre fiorentine. Sono di questo secondo periodo: "L'uscita del Cardinale"; "Paolo Toscanelli e gli ambasciatori del Portogallo"; "La prova della Messa in Vaticano"; "La fucina delI'armaiolo"; "Gerolamo Savonarola e i delegati di Lorenzo de' Medici"; "Bernardo Vernini, e il figlio"; "Frate nel coro", nella raccolta del comm. Enrico T. Allievi; "Giuocatori di bigliardo", in quella del signor Ivo Monti di Milano. Nell'ultimo periodo della sua attività lasciò la tavolozza per dedicarsi a quell'opera colossale che fu, e rimarrà, l'illustrazione del Decamerone, promossa e pubblicata dall'Alinari. Sono cento tavole ammirevoli per la sapiente composizione, per il disegno impeccabile, veri quadri; l'artista li eseguì in sei anni di indefesso lavoro. Il Lessi fu un innamorato della forma. La studiò, la curò, la perfezionò. Prospettico valentissimo conoscitore profondo di tutti i segreti della tecnica, il suo pennello conobbe le sfumature e morbidezze più delicate. Sebbene egli vivesse in una epoca di rivoluzioni artistiche, rimase sempre indipendente, senza seguire la moda e il vario gusto del pubblico. La sua probità, la sua riservatezza il suo disinteresse gli impedirono di godere quella popolarità che avrebbe meritato. Anche il fratello suo Giovanni Lessi fu pittore di qualche merito.

Bibliografia

A.M. Comanducci - Pittori italiani dell'Ottocento - Milano 1934
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni - II ediz. Milano 1945
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei - III ediz. Milano 1962
L. Servolini - Dizionario illustrato incisori italiani moderni e contemporanei - Milano 1955
L. Servolini - Problemi e aspetti dell'Incisione - Forlì 1939

A De Gubernatis - Dizionario artisti italiani viventi - 1889

Thieme Becker  - Kunstlerlex - 1929

Enciclopedia italiana Treccani - Roma 1933

Bollettino d'Arte - 1907

Emporium - 1917   1919

L'Art - 1894

L'Illustarzione Italiana - 1886   1896   1909

Galletti e Camesasca - Enciclopedia della pittura italiana

Opere

Signora in giardino - Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza




 

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