Galleria
d'arte Dipinti e sculture '800 e '900

Nato il 24 settembre 1879 a Livorno Firenze, morto a Firenze Milano il 19 gennaio 1946. Giovanissimo ancora, sentì vivo e prepotente il richiamo all'arte; e dal Collegio Militare di Modena, ove si trovava avviato alla carriera militare, si allontanò per studiare scultura con Ettore Ximenes. Dopo pochi mesi, lo Ximenes suggerì all'eccezionale allievo di fare da sè, secondo il proprio istinto. Il Ferenzona peraltro non trascurò di frequentare la Scuola di Belle Arti e di completare poi il suo studio e la propria esperienza personale portandosi nei maggiori centri artistici d'Europa. Predilesse come tecnica l'incisione alla punta di diamante ed alla puntasecca, traendone un segno leggero e minuto con tipiche modulazioni che si adattano alle sue curiose e qualche volta strane figurazioni. Era anche scultore su legno e su avorio e scrittore. Espose in molte mostre ufficiali, ed opere sue si conservano nelle pubbliche gallerie di Torino, Firenze (Uffizi), Roma (Gabinetto Stampe), Faenza, Livorno, Parigi, Brum, Zurigo, ecc. Illustrò con incisioni pervase di alta spiritualità gli "Inni Sacri" di Alessandro Manzoni, le "Poesie" di Giacomo Leopardi, i versi di Paul Verlaine. Compose numerose collane di acqueforti e puntesecche sotto l'ispirazione di grandi temi quali la "Vita di Maria", la "Via Crucis", ove al magistero dell'incisione si aggiunse la manifestazione di alta e profonda poesia. Dal 26 ottobre al 4 novembre 1946 fu tenuta a "Casa d'Artisti" di Milano una mostra postuma che fu degna rievocazione di questo nobile artista. Sue incisioni: "Incantesimo botanico"; "Fecondazione"; "Archetipo del giglio"; "Resurrezione"; "Cromatica funebre"; "Immagine della sera"; "Il volto della comunicante".