Opere di questo autore


Massimo D'Azeglio

D'Azeglio Massimo

Torino 1798 / Torino 1866

Pittore
Biografia

Marchese Massimo D'Azeglio Taparelli

 

da A.M. Comanducci ediz 1962

Nato a Torino il 24 ottobre 1798, morto pure a Torino il 15 gennaio 1866. Bambino ancora, seguì il padre esule a Firenze; poi, caduto Napoleone, tornò nella Capitale del Piemonte e ivi studiò all'Università, poi si recò a Roma col padre. Nell'Urbe ebbe a primo maestro il calabrese Ciccio De Capo. A Roma tornò ancora nel 1816 e nel 1820 per studiarvi pittura, e stavolta sotto la guida del fiammingo Martino Verstappen, che gli apprese il gusto del vero, proprio dei vedutisti nordici, alcuni dei quali erano allora in Roma. Nei suoi «Ricordi» il D'Azeglio dice: «Ciò che principalmente mi guidava era il sentimento della natura; mai non pensavo all'effetto direttamente; ma se l'ottenevo, desideravo ottenerlo nobilmente ascoltando con pazienza i consigli che il sentimento della natura mi suggeriva». Fu certamente uno dei primi artisti italiani che dessero dignità al paesaggio, quantunque egli sia più noto come pittore di quadri e di battaglie. La profondità e la serietà dei suoi studi gli impedirono di presentare al pubblico i suoi abbozzi, ed egli solo nel 1831 esordì, esponendo poi suoi quadri fino al 1848, anno nel quale egli fu gravemente ferito, a Vicenza combattendo contro gli Austriaci; dopodichè le attività politica e letteraria ebbero il sopravvento ed egli non poté più dedicarsi all'arte diletta. Visse lungamente a Milano, qui, come altrove, in amicizia coi migliori artisti e letterati del tempo: primo il Manzoni, del quale aveva sposato la figlia primogenita. Ammalatosi gravemente a Cannero si fece trasportare a Torino, e vi chiuse la sua nobile esistenza di patriota, di statista, di letterato, di artista. Le sue opere, giustamente apprezzate dai competenti e dal pubblico, sono sparse nelle pubbliche gallerie italiane ed in raccolte private. Si citano: "Leonida alle Termopili"; "La disfida di Barletta", esposta a Brera, riesposta nel 1900 alla Mostra della Pittura Lombarda dell'Ottocento, ed appartenente alla raccolta del conte Porro Schiaffinati; "La morte di Montmorency"; "Le arpie"; "Il brigantino Eridano"; "Ulisse accolto da Nausicaa" e alcuni studi di paese, come: "Marina presso Sorrento"; "Veduta di Grianta"; "Veduta di Cadenabbia", tutte nel Museo Civico di Torino; "Una vendetta" e "Muzio Attendolo Sforza", oltre a "La Villa Manzoni a Brusuglio" e "Vecchio castello sulla riva di un lago", nella Galleria d'Arte Moderna di Milano; "Una inondazione", nella quadreria dell'Accademia di Brera; "Interno di un bosco di abeti"; "L'ombra di Argalia"; "Veduta della Tremezzina"; "Contadina alla quale è caduto l'asino in mal passo"; "Combattimento di Diego Garcia di Perdes contro i Francesi al Garigliano"; "Campagna di Roma"; "Passaggio di truppe"; "Napoleone che arringa i soldati in Egitto"; "La difesa di Nizza contro Barbarossa e i Francesi"; "La battaglia di Legnano"; e parecchi quadri di soggetto ariostesco, come: "Combattimento di Bradamante con Atlante"; "Ippalea e Ruggero" e "Ferraù". Per Londra, dove risiedette per qualche tempo, eseguì di commissione: "Vista della passeggiata di Palermo"; "Galleria dell'Ariccia con pecore che alzano la polvere"; "Monte forato a Seravezza"; "Ponte Lucano".

Bibliografia

A.M. Comanducci - Pittori italiani dell'Ottocento - Milano 1934
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni - II ediz. Milano 1945
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei - III ediz. Milano 1962

Thieme Becker  - Kunstlerlex - 1908

U. Garelli - I contemporanei italiani

M. Tabarrini - Di Massimo D'Azeglio

Rassegna Nazionale

 

Opere

Paesaggio, 1930 - Galleria d'Arte Moderna di Genova

La disfatta della Compagnia del Conte Lando - Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza



 

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