Vecchio orientale che beve °

Raiano Gennaro (Miano - Napoli 1856 / notizie fino al 1930)

Tecnica: Bronzo
Misure: 35cm

Dimensioni: base legno H 5, P 26, L 20 cm, bronzo H 30 P 20 L 15 cm

Opera esposta alla mostra "Il Bello o il Vero" presso il Complesso Monumentale San Domenico Maggiore a Napoli dal 30 ottobre 2014 al 31 gennaio 2015.


Gennaro Raiano

Raiano Gennaro

Raiano Gennaro (Miano - Napoli 1856 / notizie fino al 1930)

Scultore

da "Artisti napoletani viventi" Enrico Giannelli,  1916
Nato in Miano (Napoli) il 13 novembre 1856. (Dimora in Miano).
Ha compiuto i suoi studii nei corsi di Ignazio Perricci, Giovanni Salomone (nato in Napoli il 28 novembre 1806, morto nella stessa città il 15 febbraio 1877), Giuseppe Bellisario, Gennaro Maldarelli e Tommaso Solari, nell'Istituto di Belle Arti, di Napoli, e molto si è ispirato all'arte di Domenico Morelli.
Tale guida gli è stata di grande beneficio nella educazione artistica e, più tardi, nella carriera, giacchè di quegli insegnamenti ha fatto grande profitto.
Le sue opere hanno avuto sempre buona accoglienza in varie città italiane e a Genova il bronzo "Alla vostra salute", esposto in quella Promotrice di Belle Arti del 1896, ottenne la medaglia d'argento.
A Londra ha eseguito varii lavori decorativi, ma in Grecia, specialmente, spese tutto il suo interessamento nel modellare bassi ed alti rilievi per il palazzo "Achilleon" in Corfù.
Non ha, però, esposto molto, giacchè la sua produzione più importante, in massima parte monumentale, l'ha eseguita per commissione ed è sparsa in luoghi pubblici, istituti e cimiteri di varie città.
Ricordiamo: "Bassorilievi allegorici" che ornano un ridotto del teatro varietà in Londra, da lui eseguiti nel 1890; "Monumento ad Apollo" con figure musicali allegoriche, inaugurato a Corfù nel 1904; "Quattro Sarcofaghi", scolpiti in marmo, di puro stile quattrocento con ritratti di famiglia nella cappella gentilizia del Cav. Parlato, nel cimitero di Gragnano (Napoli), eseguiti nel 1905.
Un bassorilievo di figure grandi al vero di dodici metri di lunghezza, rappresentante "Minerva che protegge le scienze", collocato nel vestibolo della nuova Università di Napoli nel 1908.
"Lapide monumentale a Felice Cavallotti", con ritratto e allegorie, in marmo e in bronzo, inaugurato a Brindisi nel 1908; Quattro alti rilievi di figure grandi al vero, rappresentanti i "Santi martiri", "Dottori", "Vergini" e "Confessori", esistenti nella chiesa del Gesù, a Castellammare di Stabia, lavorati sopra luogo ed ultimati nel 1909; "Busto in marmo di S. M. il Re Umberto I" che si trova nel Municipio di Brindisi dal 1909; "Busto in marmo di Giuseppe Verdi", inaugurato, nello stesso anno, nel teatro della stessa città.
Altorilievo di stile romano rappresentante "La visita al sarcofago", gruppo di quattro figure grandi al vero che sorge sulla tomba del signor Vincenzo Virdia in Brindisi, inaugurato nel 1910.
Quattro figure più grandi del vero, eseguite nel 1911 e riproducenti, negli stili del quattrocento, cinquecento, seicento e settecento, gli antenati della famiglia Paternò, Marchesi del Toscano, ornanti il grande scalone del palazzo di questa famiglia patrizia, in Catania; statue "Fede" e "Speranza", con coronamento di angeli ad altorilievo, grandi al vero, rappresentanti il "Rosario"; con un bassorilievo in bronzo al paliotto dell'altare rappresentante la "Profezia di Malachia", che si trova nella chiesa di Cerignola, opera condotta a termine nel 1911.
Fontana con gruppo decorativo in bronzo, nell'atrio del palazzo Spinelli in via dei Mille in Napoli. (* Questo lavoro è stato eseguito in collaborazione di Luigi De Luca).
E' espositore alle Mostre della Salvator Rosa di Napoli come segue: nel 1888, "Costume Napolitano" (bronzo con base in marmo), "Costume da contadina" (bronzo), "Il tempo di Carnevale" (busto gesso); nel 1890, "Frisc'all'anema 'o priatorio", acquistato dal Duca di Martina, "Un racconto curioso" (bronzo), "Cerinaio" (gesso), "Sbadiglio" (bronzo); nel 1891, "Intermezzo" (gesso), " 'A salute vosta"; nel 1892, "Composizione di un capitello", "Busto di Bellini" (gesso), "La bolla di sapone"; nel 1896 "Distrazione in Cerignola", "M' 'o bevo io" (bronzo); nel 1906, "Una minaccia" (bronzo); acquistato dalla Società e toccato in sorte al prof. Cav. Uff. Alfonso Del Re, "Il Rospo e la lumaca" (cofanetto in legno); nel 1911, "Fruttiera" (bronzo), acquistato dalla Società e toccato in sorte al signor N. N., "La corda al violino".
Il Raiano ha ottenuto, per titoli, la patente di abilitazione all'insegnamento del disegno nelle scuole tecniche e normali.
E' stato membro della fu Società artistica Micco Spadaro in Napoli; ha partecipato alla Prima Mostra Nazionale di Arte pura ed applicata promossa dalla Bernardo Celentano in Napoli nel 1910, nella quale è stato anche componente della giuria per l'accettazione delle opere.
E' professore onorario del R. Istituto di Belle Arti di Urbino.
 
Partecipa, nel 1904, all'Esposizione Italiana "Italian Exhibition Earl's Court" a Londra, organizzata dalla Italian Chamber of Commerce a Londra, esponendovi la scultura"A toast".
 
La Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma conserva la sua scultura "Il ritorno".

da Le Biennali di Venezia - Esposizione 1895
Nato a Napoli.
Alla Mostra triennale milanese del 1894 mandò due statuine in bronzo di soggetto popolare napoletano.



Giuseppe Bellisario (bio)
Bernardo Celentano (bio)
Gennaro Maldarelli (bio)
Domenico Morelli (bio)
Ignazio Perricci (bio)
Giovanni Salomone (bio)
Tommaso Solari (bio)
Micco Spadaro (bio)



 

Desideri ulteriori informazioni sull'opera "Vecchio orientale che beve °" di Gennaro Raiano?

Compila il modulo di contatto qui sotto