Portrait of Stefania Lotti (1958)
Enzo Benedetto
Benedetto Enzo (Reggio Calabria 1905 / Roma 1993)
Painter, Sculptor, Scenographer, Illustrator
da A.M. Comanducci ediz 1962
Nato a Reggio Calabria il 10 novembre 1905, vive a Roma. Ha iniziato la sua attività con il Movimento Futurista nel 1923, pubblicando alcuni numeri del periodico d'arte futirista "Originalità", al quale feceva capo un gruppo di giovani. La prima mostra risale al 1926 (sala futurista presso la IV biennale d'arte calabrese). Trasferitosi a Roma nel 1927, il Benedetto partecipò a quel risveglio di attività futurista con numerose mostre in Italia ed all'estero. Collaborò a "Futurblocco", "L'impero", "Noi e il mondo" e a numerosi quotidiani. Partito nel 1939 per la guerra, la combattè in Libia, ma fu preso prigioniero e trasferito in India fino al 1947. Ritornato in Italia, nello stesso 1947 tenne un'importante mostra personale in Roma (Galleria di Roma) raccogliendo oltre cento lavori fra pitture e sculture, e riprendendo in pieno la sua attività artistica. Partecipa alle maggiori mostre; ha illustrato diverse pubblicazioni ed ideato ed eseguito scenografie per il cinema e per il teatro. La sua pittura può oggi definirsi "una trasfigurazione del figurativo" che tiene conto delle esperienze maturate con il dinamismo plastico, e non le rinnega, valendosi in primo luogo, come mezzo di espressione, di una personale sensibilità cromatica. Sue opere importanti del periodo futurista: "Ammaraggio nella baia" (1934); "Diamismo di lume a petrolio" (1941); "Uomo che studia" (1945); "Carovana nel deserto" (1942). Successivamente: "Il Tetto" (che ha vinto il premio di pittura omonimo); "La Miseria" (1951); composizioni e paesaggi. Fra le sculture: "La vittoria inglese del 1945". Notevole un suo studio sulla Quarta dimensione nell'arte. Ha fondato e dirige il Roma in periodico "Arte viva".
da Archivio Biblioteca Quadriennale di Roma
Nel 1924 si avvicina al movimento futurista che diffonde nella città natale e di cui diviene, dopo il trasferimento a Roma, uno dei principali animatori, stringendo stretti e duraturi rapporti con Marinetti. Nel 1924 fonda e dirige la rivista “Originalità”. Nel 1931 aderisce al Manifesto dell’aeropittura, nel 1939 parte volontario per la guerra. Rientra in Italia dopo un lungo periodo di prigionia e subito riprende i rapporti con il mondo artistico organizzando una serie di mostre e partecipando al dibattito sull’arte contemporanea con una intensa attività pubblicistica e di conferenziere. Si batte per difendere il Futurismo e per dimostrare il persistere della sua valenza. Pittore, scultore, scenografo, poeta, giornalista, grafico pubblicitario, si dedica al contempo a raccogliere ogni testimonianza sul movimento futurista, venendo così a costituire una raccolta documentaria di grande rilevanza. Nel 1958 fonda il periodico “Arte viva” (1958-1960) e quindi nel 1969 “Futurismo oggi” (1969-1993).