Acquaiola

Attanasio Natale (Catania 1845 / Roma 1923)

Tecnica: Olio su tela
Misure: 62cm x 41cm

Opera firmata  in basso a sinistra e locata Roma.


Natale Attanasio

Attanasio Natale

Attanasio Natale (Catania 1845 / Roma 1923)

Pittore, Decoratore

Nel 1873 si reca a Napoli con una borsa di studio dell'amministrazione catanese che gli permette di frequentare l'Accademia di Belle Arti e di seguire le lezioni di Domenico Morelli fino al 1877.
L'esordio pubblico è a Napoli, alla Promotrice del 1876 e all'Esposizione Nazionale del 1877, mentre nel 1878 si reca a Parigi per l'Esposizione Universale, dove presenta L'orfano dell'Annunziata, ma è l'incontro con la pittura di Bastien Lepage con i suoi colori dai toni bassi e fusi, a segnare un cambiamento per lui importante.
Nel 1882 si sposta a Roma dove resta fino alla morte.
E' all'Esposizione Nazionale di Torino del 1884 con Sunt lacrimae rerum, che raggiunge il successo; la follia rappresentata è studiata dal vero nel manicomio femminile di Roma, “In quella “fossa dei serpenti” studiava le espressioni e gli atteggiamenti delle ricoverate, annotandoli, di volta in volta, in uno schizzo a matita o a pastelli colorati” (S.Nicolosi)
Di non poca importanza i ritratti come quelli di Federico De Roberto, Luigi Capuana, Mario Rapisardi, che oltre a testimoniare un lato artistico da non sottovalutare, mettono in evidenza i contatti con il mondo letterario dell'epoca e con i siciliani, che dovunque e comunque fedeli alle origini mantengono un legame sempre pronto a concretizzarsi in aiuto o collaborazione ove ve ne sia necessità.
Esegue numerose decorazioni a Roma e in Sicilia in palazzi e teatri, alla morte di  Re Umberto I gli viene affidata la realizzazione del disegno per l'erezione del catafalco funebre proposta rifiutata da Saverio Francesco Altamura.


da A. M. Comanducci ediz 1962
Nato a Catania il 24 dicembre 1845; morto a Roma nel 1923.
Studiò all'Accademia di Napoli con Domenico Morelli, sussidiato dal Comune di Catania. Trattò di preferenza il soggetto storico ed il quadro di genere, quest'ultimo con una intonazione sociale o teatrale, mettendo in rilievo, per lo più, le miserie e le sciagure dell'umanità. Fra le sue tele si rammentano: "Ricchezza e miseria"; "Lacrime e delitti", "L'Orfana dell'Annunziata"; "Un pensiero dominante"; "Lacrimae rerum", esposta a Palermo nel 1891 ed oggi nel Museo Civico di Catania; "Bernardo Palissy", acquistata da Re Umberto per la Galleria d'Arte di Palermo. Eseguì pure molti pregevoli ritratti. A Catania decorò il ridotto del Teatro Massimo Bellini e l'abside della chiesa del Carmine. A Palermo decorò il palazzo del principe Montevago e a Roma la sala di lettura del Senato.
 



 

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