OTTOCENTO dipinti per una collezione

Continua la stagione espositiva 2010 della Galleria "Recta"con la mostra "OTTOCENTO, dipinti per una collezione" dal 23 settembre al 23 ottobre.

23 settembre - 23 ottobre

La mostra prende spunto dalla prossima ricorrenza dei centocinquanta anni dell’Unità d’Italia per evidenziare, attraverso una seppur contenuta ma accurata selezione di dipinti di artisti dell’800 italiano, come la pittura italiana dell’800, pur nella diversità, caratteristica delle singole scuole di formazione dei diversi pittori, abbia un carattere talmente definito da collocarla in maniera inconfondibile tra le altre rilevanti scuole europee del periodo.
Si scorre nella pittura figurativa, con la quale viene dipinta la donna italiana, rappresentata sempre intenta alla quotidianità dell’epoca, come la pastorella che trascorre il tempo lavorando ai ferri, realizzata dal Lombardo Giovanni Sottocornola, la pittrice al cavalletto del pugliese Gioacchino Toma, la splendida ragazza curiosa del toscano Enrico Pestellini, la donna in maschera del romano Cesare Tiratelli, l’acquaiola e la ragazza delle violette, belle opere dei napoletani Giuseppe Costa e Achille Guerra.
La pittura di genere è presente con i pettegolezzi in salotto del Siciliano Salvatore Frangiamore, la pittura pompeiana con il venditore di maschere di Cesare Mariani, ci si immerge poi nella pittura orientalista con il mercato giapponese di Augusto Lovatti, mentre l’animo realista e la pittura di paesaggio traspirano appieno nelle donne nei campi di Edoardo Dalbono, la veduta innevata di Giuseppe Casciaro, le donne nella via Quercecchio a San Gimignano, del toscanissimo Nicolò Cannicci, il boulevard parigino di Vincenzo Migliaro, la veduta di ponte Cestio di Giuseppe Signorini ed il terrazzo di una meravigliosa Venezia di Rubens Santoro
Chiudono infine la mostra le opere di due artisti calabresi, Il ragazzo sull’albero di fichi di Gariani Garibaldi e la scultura di Giuseppe Renda lo scolaro






Nascere pittori è, certamente, un privilegio raro; ma più grande fortuna, e non poi così rara, è nascere amatori di pittura. Perchè il pittore, si sa, ha da combattere con la luce e coi tubetti dei colori; con la superficie piana della tela e con la terza (se non quarta) dimensione; con la realtà e con l'idea; con la tradizione e con la novità. Mentre l'amatore di pittura non ha che da mettersi davanti al quadro bell'e fatto, e contemplarlo, appunto, con amore. … Diego Valeri “Magia della pittura” catalogo VIII premio Michetti 1954