Giuseppe Viner
Viner Giuseppe
Serravezza - Lucca 1875 / Castelverde - Pietrasanta 1925
Painter
Biografia
da A. M. Comanducci
Nato a Seravezza (Alpi Apuane) il 18 aprile 1876, suicidatosi il 30 settembre 1924. Compi i suoi studi artistici a Firenze. Tutto preso dall'assillo del meglio e in continua poetica comunione con la natura, non curò nè guadagni nè onori ufficiali. Trattò specialmente il paesaggio, quello della sua Versilia, di cui sentiva la grandiosa bellezza.
Il suo primo quadro, "Poesia del tramonto", ebbe il primo premio alla mostra della Promotrice fiorentina. Poi egli partecipò ad altre mostre: alle Internazionali Veneziane: nel 1901, con "Sinfonie crepuscolari"; nel 1907, con "L'oro delle Apuane"; nel 1922 con "Blocchi di marmo"; alla successiva, con "La mina". Alla Primaverile Fiorentina del 1922 prese parte con "La sementa" e tre disegni: "Donne della Versilia"; "Vecchio cavalcatore" e "Orfeo cieco", quest'ultimo riesposto, postumo, alla Mostra del Fanciullo d'Italia, tenutasi nel 1926. Ad una mostra di Bruxelles il Viner era stato premiato. Altre sue opere degne di citazione sono: "Giornate malinconiche"; "Fede"; "Terra Madre" (trittico), che figurò all'Esposizione di Milano nel 1906 in occasione della inaugurazione del nuovo Valico del Sempione.
Nato a Seravezza (Alpi Apuane) il 18 aprile 1876, suicidatosi il 30 settembre 1924. Compi i suoi studi artistici a Firenze. Tutto preso dall'assillo del meglio e in continua poetica comunione con la natura, non curò nè guadagni nè onori ufficiali. Trattò specialmente il paesaggio, quello della sua Versilia, di cui sentiva la grandiosa bellezza.
Il suo primo quadro, "Poesia del tramonto", ebbe il primo premio alla mostra della Promotrice fiorentina. Poi egli partecipò ad altre mostre: alle Internazionali Veneziane: nel 1901, con "Sinfonie crepuscolari"; nel 1907, con "L'oro delle Apuane"; nel 1922 con "Blocchi di marmo"; alla successiva, con "La mina". Alla Primaverile Fiorentina del 1922 prese parte con "La sementa" e tre disegni: "Donne della Versilia"; "Vecchio cavalcatore" e "Orfeo cieco", quest'ultimo riesposto, postumo, alla Mostra del Fanciullo d'Italia, tenutasi nel 1926. Ad una mostra di Bruxelles il Viner era stato premiato. Altre sue opere degne di citazione sono: "Giornate malinconiche"; "Fede"; "Terra Madre" (trittico), che figurò all'Esposizione di Milano nel 1906 in occasione della inaugurazione del nuovo Valico del Sempione.