Fausto Vagnetti
Vagnetti Fausto
Anghiri - Arezzo 1876 / Roma 1954
Painter, Decorator
Biografia
da A. M. Comanducci
Nato ad Anghiari (Arezzo) il 24 marzo 1876, vive a Roma.
Di modesta famiglia, a prezzo di sacrifici si iscrisse all'Accademia di Roma, dove apprese da Filippo Prosperi l'arte del disegno.
Durante i corsi fu spesso premiato e si licenziò col primo premio. In pittura è autodidatta. Subito dopo il termine degli studi, fu incaricato di insegnare, come supplente nell'Accademia stessa, e dal 1912 vi è ordinario per la figura disegnata. Altre cattedre sostiene presso l'Università, il Museo Artistico Industriale e la Scuola Superiore d'Architettura, in Roma. Oltre questa vasta opera didattica, il Vagnetti procede in una feconda attività pittorica, della quale il primo saggio esposto fu "Bosco assolato" (1899). Da allora, l'artista partecipò a molte esposizioni nazionali ed internazionali di Roma, e fu presente ad altre manifestazioni artistiche, a Palermo, a Monza, ad Arezzo, ed in altre città italiane, nonché più volte, prima del 1914, a Leningrado.Egli tratta, con tutte le tecniche, la figura ed il paesaggio; ha eseguito decorazioni murali e per qualche tempo ha dipinto anche su vetro. I suoi lavori più significativi sono: "Via Bianca"; "Ritratto del babbo"; "Il nonno"; "Conflitti sociali" (1904); "Sotto i castagni", proprietà Comitti di Roma; "Dai campi", premiato con medaglia d'oro ad Arezzo nel 1906; "Ritratto di Carducci"; "Ritratto della mamma"; "Il sole della mattina"; "Una pieve" (1911), appartenente all'on. Marchesano; "Solitudini"; "Ritratto della moglie"; "Tra le quercie"; "Ritratto del colonnello Fogliani"; "Di sera a Ponte Milvio"; "Ritratto del Re", per il salone del Comune di Pola (1919); "Dolore muto" (1921); "I cipressi di Spogliabecco", di proprietà reale; trenta pastelli illustranti la "Alta valle del Tevere", esposti nel 1923 alla «Amatori e Cultori» di Roma; grandi ritratti di "Umberto I"; "Vittorio Emanuele Il" e "Vittorio Emanuele III", per il salone del Palazzo del Governatore di Zara; "Anima mite"; "Sul Palatino augusto"; "Se tornasse !"; dodici pastelli illustranti il "Palatino"; "Luci rosse sul Palatino", l'ultimo "Ritratto di Giovanni Giolitti" (1928), appartenente alla famiglia Chiaraviglio; "La bimba dalle treccie"; "Il Serafico di Assisi" (trittico), nella chiesa Miracolata di San Polo presso la Verna; trenta pastelli illustranti "I dintorni di Roma"; "La mia mamma in preghiera"; "Mattino sereno a Villa Glori".
Tra i suoi lavori decorativi si rammentano: tre grandi figure di "Santi" e un "Angelo", dipinti nella cupola della chiesa di Santa Rosa a Viterbo; i dipinti ad encausto nella Cappella francescana del palazzo Pennazzi Catalani a Porchiano del Monte (Umbria); una "Allegoria", eseguita sul soffitto del salone della Cassa di Risparmio di Cortona.
Nel 2004 presso il Museo Statale di Palazzo Taglieschi ed il Museo del Palazzo del Marzocco, ad Anghiari, Arezzo, si è tenuta la mostra "Fausto Vagnetti il disegno e la pittura 1876 - 1974" organizzata dal Centro Studi del Territorio e del Paesaggio, con catalogo edito da Petruzzi Editore, Città di Castello.
Filippo Prosperi (bio)
Nato ad Anghiari (Arezzo) il 24 marzo 1876, vive a Roma.
Di modesta famiglia, a prezzo di sacrifici si iscrisse all'Accademia di Roma, dove apprese da Filippo Prosperi l'arte del disegno.
Durante i corsi fu spesso premiato e si licenziò col primo premio. In pittura è autodidatta. Subito dopo il termine degli studi, fu incaricato di insegnare, come supplente nell'Accademia stessa, e dal 1912 vi è ordinario per la figura disegnata. Altre cattedre sostiene presso l'Università, il Museo Artistico Industriale e la Scuola Superiore d'Architettura, in Roma. Oltre questa vasta opera didattica, il Vagnetti procede in una feconda attività pittorica, della quale il primo saggio esposto fu "Bosco assolato" (1899). Da allora, l'artista partecipò a molte esposizioni nazionali ed internazionali di Roma, e fu presente ad altre manifestazioni artistiche, a Palermo, a Monza, ad Arezzo, ed in altre città italiane, nonché più volte, prima del 1914, a Leningrado.Egli tratta, con tutte le tecniche, la figura ed il paesaggio; ha eseguito decorazioni murali e per qualche tempo ha dipinto anche su vetro. I suoi lavori più significativi sono: "Via Bianca"; "Ritratto del babbo"; "Il nonno"; "Conflitti sociali" (1904); "Sotto i castagni", proprietà Comitti di Roma; "Dai campi", premiato con medaglia d'oro ad Arezzo nel 1906; "Ritratto di Carducci"; "Ritratto della mamma"; "Il sole della mattina"; "Una pieve" (1911), appartenente all'on. Marchesano; "Solitudini"; "Ritratto della moglie"; "Tra le quercie"; "Ritratto del colonnello Fogliani"; "Di sera a Ponte Milvio"; "Ritratto del Re", per il salone del Comune di Pola (1919); "Dolore muto" (1921); "I cipressi di Spogliabecco", di proprietà reale; trenta pastelli illustranti la "Alta valle del Tevere", esposti nel 1923 alla «Amatori e Cultori» di Roma; grandi ritratti di "Umberto I"; "Vittorio Emanuele Il" e "Vittorio Emanuele III", per il salone del Palazzo del Governatore di Zara; "Anima mite"; "Sul Palatino augusto"; "Se tornasse !"; dodici pastelli illustranti il "Palatino"; "Luci rosse sul Palatino", l'ultimo "Ritratto di Giovanni Giolitti" (1928), appartenente alla famiglia Chiaraviglio; "La bimba dalle treccie"; "Il Serafico di Assisi" (trittico), nella chiesa Miracolata di San Polo presso la Verna; trenta pastelli illustranti "I dintorni di Roma"; "La mia mamma in preghiera"; "Mattino sereno a Villa Glori".
Tra i suoi lavori decorativi si rammentano: tre grandi figure di "Santi" e un "Angelo", dipinti nella cupola della chiesa di Santa Rosa a Viterbo; i dipinti ad encausto nella Cappella francescana del palazzo Pennazzi Catalani a Porchiano del Monte (Umbria); una "Allegoria", eseguita sul soffitto del salone della Cassa di Risparmio di Cortona.
Nel 2004 presso il Museo Statale di Palazzo Taglieschi ed il Museo del Palazzo del Marzocco, ad Anghiari, Arezzo, si è tenuta la mostra "Fausto Vagnetti il disegno e la pittura 1876 - 1974" organizzata dal Centro Studi del Territorio e del Paesaggio, con catalogo edito da Petruzzi Editore, Città di Castello.
Filippo Prosperi (bio)