Johann Heinrich Wilhelm Tíschbein
Tíschbein Johann Heinrich Wilhelm
Haina 1761 / Eutin 1829
Painter
Biografia
Inizia a viaggiare sin dalla prima infanzia, dapprima in Olanda, dal 1772 al 1773, e nel 1779 in Italia, a Roma, dove studia gli antichi maestri del Rinascimento e le antichità classiche, rimanendovi fino al 1781, anno in cui si reca in Svizzera, a Zurigo e poi in Germania, a Berlino. Nel 1783, grazie ad un sussidio del duca Ernesto II, è nuovamente a Roma, città dove subisce l’influenza di Jacques Louis David abbandonando i temi ispirati alla storia nazionale tedesca ed accostandosi invece alle tematiche di storia antica. Un grosso peso nella sua formazione artistica è l'incontro con Johann Wolfgang von Goethe nel 1786, quando il poeta, a lui introdotto da Johann Kaspar Lavater, è suo ospite nella casa romana. Nel 1887 i due artisti si recano a Napoli, è di questo anno il famoso dipinto Goethe in der Campagna (Ritratto di Goethe nella campagna romana), conservato oggi nello Stadelsches Kunstinstitut di Francoforte sul Meno. A Napoli, ottiene la nomina a direttore dell'Istituto borbonico di Belle Arti, studia i reperti archeologici di Pompei ed Ercolano e lavora dal 1791 al 1795 alla illustrazione della collezione di vasi greci di Lord William Hamilton. All’arrivo dei francesi a Napoli, nel 1800, rientra in patria, prima ad Amburgo, dove dal 1801 al 1804 prepara le incisioni per Omero secondo gli antichi, e nel 1809 è a Eutin, nominato pittore di corte del duca di Oldenburg.
Sue opere sono in diversi musei tra i quali il Germanisches Nationalmuseum di Norimberga, lo Städelsches Kunstinstitut di Francoforte sul Meno, che oltre al dipinto Ritratto di Goethe nella campagna romana ha l’acquerello Goethe am Fenster der römischen Wohnung am Corso (Goethe alla finestra dell'appartamento romano sul Corso), sempre del 1787, Städtische Galerie di Dresda, la Kunsthaus di Zurigo, che ha in collezione il dipinto Brutus entdeckt die Namen seiner Söhne auf der Liste der Verschwörer und verurteilt sie zum Tode (Bruto scopre i nomi dei suoi figli sulla lista dei cospiratori e li condanna a morte) ed il Goethe Nationalmuseum di Weimar.