Vito Timmel
Timmel Vito
Vienna 1886 / Trieste 1949
Painter, Decorator
Biografia
da A. M. Comanducci
Nato a Trieste. Ha studiato a Vienna nella Kunstgewerbeschule ed all'Accademia di Monaco di Baviera, poi ha scorrazzato per l'Italia, osservando e annotando.
Premiato ad Arezzo per un "Ritratto di donna", ripresentò questo quadro, "Pausa" e "La dormiente" (acquistato poi dal signor Pericle Stauropulo) per il pensionato di Roma di fondazione Rittmayer, ma l'ambìto premio gli fu negato per l'audacia di quest'ultimo dipinto. Dopo una breve parentesi impressionistica, alla quale appartiene un piccolo "Interno di cucina", il Timmel fu fortemente influenzato dal viennese Gustav Klimt, e come lui divenne un disegnatore incisivo nella linea, squisito e peregrino nel colore. Nell'ottobre del 1913 alla Permanente triestina espose alcuni lavori, frutto di questo fervido periodo: "L'amazzone", pannello decorativo; "I fiori"; "La catastrofe", che incontrarono il favore della critica e l'incitamento a liberarsi dal grottesco e dal cerebrale. E dal fascino del famoso viennese il Timmel ha saputo togliersi ed è diventato un decoratore personale, concettoso e comprensivo. Si citano in proposito i pannelli quadri: "Gli eroi"; "I felici"; "Gli ilari"; e la decorazione del Cinema Italia in Trieste nonchè quella del teatro del Cantiere Navale di Monfalcone, nel quale ultimo ha riassunto la "Storia del Teatro".
Nato a Trieste. Ha studiato a Vienna nella Kunstgewerbeschule ed all'Accademia di Monaco di Baviera, poi ha scorrazzato per l'Italia, osservando e annotando.
Premiato ad Arezzo per un "Ritratto di donna", ripresentò questo quadro, "Pausa" e "La dormiente" (acquistato poi dal signor Pericle Stauropulo) per il pensionato di Roma di fondazione Rittmayer, ma l'ambìto premio gli fu negato per l'audacia di quest'ultimo dipinto. Dopo una breve parentesi impressionistica, alla quale appartiene un piccolo "Interno di cucina", il Timmel fu fortemente influenzato dal viennese Gustav Klimt, e come lui divenne un disegnatore incisivo nella linea, squisito e peregrino nel colore. Nell'ottobre del 1913 alla Permanente triestina espose alcuni lavori, frutto di questo fervido periodo: "L'amazzone", pannello decorativo; "I fiori"; "La catastrofe", che incontrarono il favore della critica e l'incitamento a liberarsi dal grottesco e dal cerebrale. E dal fascino del famoso viennese il Timmel ha saputo togliersi ed è diventato un decoratore personale, concettoso e comprensivo. Si citano in proposito i pannelli quadri: "Gli eroi"; "I felici"; "Gli ilari"; e la decorazione del Cinema Italia in Trieste nonchè quella del teatro del Cantiere Navale di Monfalcone, nel quale ultimo ha riassunto la "Storia del Teatro".