Filadelfo Simi
Simi Filadelfo
Levigliani, Stazzema - Lucca 1849 / Firenze 1923
Pittore, Scultore
Biografia
da A. M. Comanducci
Nato a Stazzema (Versilia) l'11 febbraio 1849, morto a Firenze il 5 gennaio 1923.
Studiò all'Accademia fiorentina, e dapprima si dedicò all'incisione.
Da un mecenate fu sovvenuto perchè potesse recarsi a Parigi, dove per quattro anni studiò alla scuola di Jean Leon Gerome.
Nel 1878 espose al Salone "La foresta di Fontainebleau" e di quell'epoca è pure il suo "Ritratto di vecchia signora", che si conserva attualmente nella Galleria d'Arte Moderna di Firenze.
Nel 1879, dopo aver visitato la Spagna e la Svizzera, tornò a Firenze.
Fu attentissimo disegnatore, con andamento classicheggiante nei ritratti, che eseguì in gran numero.
Alieno dagli esibizionismi, visse lontano dai cenacoli artistici, dipingendo prima nell'Umbria, poi a Stazzema. Si dedicò anche alla scultura. Sua opera principale è il "Riflesso" (1887), conservata nella Galleria d'Arte Moderna della Capitale.
Altri lavori notevoli sono: "Cortile spagnolo", nella raccolta della signora Nerina Simi; "Riposo"; "San Girolamo"; "Neruccia" e "Iettatura", tutti esposti a Bologna nel 1888; "Primavera"; "Il sospetto"; "Le parche"; "La tisica"; "Bice"; "I miei genitori"; "Neruccia". Nel 1889, alla Esposizione Universale di Parigi, fu premiato con medaglia di bronzo, ed espose anche a Venezia. Suo figlio Renzo Simi fu da lui istradato all'arte.
Nato a Stazzema (Versilia) l'11 febbraio 1849, morto a Firenze il 5 gennaio 1923.
Studiò all'Accademia fiorentina, e dapprima si dedicò all'incisione.
Da un mecenate fu sovvenuto perchè potesse recarsi a Parigi, dove per quattro anni studiò alla scuola di Jean Leon Gerome.
Nel 1878 espose al Salone "La foresta di Fontainebleau" e di quell'epoca è pure il suo "Ritratto di vecchia signora", che si conserva attualmente nella Galleria d'Arte Moderna di Firenze.
Nel 1879, dopo aver visitato la Spagna e la Svizzera, tornò a Firenze.
Fu attentissimo disegnatore, con andamento classicheggiante nei ritratti, che eseguì in gran numero.
Alieno dagli esibizionismi, visse lontano dai cenacoli artistici, dipingendo prima nell'Umbria, poi a Stazzema. Si dedicò anche alla scultura. Sua opera principale è il "Riflesso" (1887), conservata nella Galleria d'Arte Moderna della Capitale.
Altri lavori notevoli sono: "Cortile spagnolo", nella raccolta della signora Nerina Simi; "Riposo"; "San Girolamo"; "Neruccia" e "Iettatura", tutti esposti a Bologna nel 1888; "Primavera"; "Il sospetto"; "Le parche"; "La tisica"; "Bice"; "I miei genitori"; "Neruccia". Nel 1889, alla Esposizione Universale di Parigi, fu premiato con medaglia di bronzo, ed espose anche a Venezia. Suo figlio Renzo Simi fu da lui istradato all'arte.
Padre della pittrice Nerina Simi.
da Le Biennali di Venezia - Esposizione 1895
Nato a Levigliani comune di Stazzema (Lucca) l'11 febbraio 1849.
E' tra i più eletti artefici della moderna scuola toscana, i tratti caratteristici della quale sono la purezza del disegno e le sobrietà del colore.
Nella Mostra veneziana del 1887 il suo quadro «Un riflesso», ricordava la grazia dolce e contenuta dei quattrocentisti.
da Le Biennali di Venezia - Esposizione 1895
Nato a Levigliani comune di Stazzema (Lucca) l'11 febbraio 1849.
E' tra i più eletti artefici della moderna scuola toscana, i tratti caratteristici della quale sono la purezza del disegno e le sobrietà del colore.
Nella Mostra veneziana del 1887 il suo quadro «Un riflesso», ricordava la grazia dolce e contenuta dei quattrocentisti.
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