Vincenzo Severino

Severino Vincenzo

Caiazzo - Caserta 1859 / Afragola - Napoli 1926

Pittore, Decoratore
Biografia

da A.M. Comanducci

Nato a Caiazzo il 10 marzo 1859, morto ad Afragola il 22 maggio 1926. Studiò all'Istituto di Belle Arti napoletano, dove negli ultimi anni ebbe per maestro Domenico Morelli. Nel 1881 esordì alla Promotrice «Salvator Rosa» di Napoli con "Un brindisi alla nostra salute". Vi espose poi, nel 1882, "Studio di figura" e "I giocatori"; nel 1883, "Mi preparo per l'esposizione"; nel 1889, un grande "Paesaggio". Nel contempo partecipava ad esposizioni nazionali: nel 1882, a Roma, con "Gioie domestiche"; nel 1883 alla Mostra di Brera in Milano, con "Il mese di maggio"; "Il Corpus Domini" e "La processione di San Gennaro"; nel 1891-1892, alla Esposizione Nazionale di Palermo, con "Jole Ruffo imperatrice di Costantinopoli"; "Pietro Ruffo vicerè di Sicilia" e "Testamento di Federico Il", eseguiti per commissione del principe Ruffo Scilla di Roma. In seguito l'artista, molto laborioso, si dette alla tempera ed all'affresco. In collaborazione col fratello Raffaele, eseguì lavori di decorazione nel palazzo del principe Ruffo in via Nomentana a Napoli; decorò un grande salone della villa Paganini; altra villa sul lago di Aileche, affrescò la chiesa dell'Immacolata a Chiaia; Il soffitto della navata centrale della chiesa del Carmine a Gragnano. Da solo, affrescò la cappella della Madonna di Capo Colonna; nel Duomo di Nola eseguì la serie dei "Vescovi", sempre a fresco, illustrò nella cappella di San Paolino i "Fatti della vita del Santo" e dipinse pale d'altare; eseguì nella suddetta chiesa di Gragnano un quadro rappresentante "La Madonna del Carmine con i frati dell'Ordine" e "Patriarchi". Nel 1910 ancora in collaborazione col fratello Raffaele Severino, affrescò la chiesa di Santa Maria degli Angeli in Nocera Inferiore, decorandola con figure dell'Ordine francescano ed eseguendo nel centro del soffitto "La Porziuncula", e ai lati "Lo Spineto" e "Le Stimmate". Ancora da solo, affrescò la chiesa di San Marco a Pontecorvo, la chiesa di San Francesco da Paola in Milazzo, nel cui presbiterio dipinse il grande quadro "La moltiplicazione dei pani". Ritiratosi nel Convento di Sant'Antonio in Afragola, vi eseguì tutti gli affreschi a glorificazione del Santo di Padova. Ultimi suoi lavori furono i bozzetti per una "Morte di San Francesco" e una "Santa Chiara", che non potè eseguire. Si citano di lui anche un grande "Panorama di Caiazzo" e una "Storia di San Rocco".



 

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