Fortunato Rocchi
Rocchi Fortunato
Prato 1822 / Prato 1909
Pittore, Architetto, Decoratore
Biografia
da A. M. Comanducci
Nato a Prato il 14 marzo 1822, mortovi il 9 aprile 1909.
Autodidatta, si formò copiando il vero e con lo studio dei classici.
Esordì nel 1848, alla Promotrice di Firenze; poi partecipò ad altre mostre in Italia, sempre con paesaggi assai ammirati per la correttezza del disegno e la vivacità del colore.
All'Esposizione che ebbe luogo a Firenze nel 1882 presentò una "Veduta della collina nella Valle del Bisenzio"; "Autunno" e "Paese presso Prato".
L'anno seguente inviò all'Esposizione tenutasi nella stessa città: "Via erbosa presso Prato"; "Una bella giornata d'inverno" ed un altro dipinto; a Torino: "Il mulino delle Mogne (Castiglion de' Pepoli)"; "Via erbosa presso Filettole" ed un altro "Paesaggio".
Nel 1889 presentò, ancora a Firenze, una "Veduta sull'argine del Bisenzio" e un piatto dipinto ad olio raffigurante pure una "Veduta sul fiume Bisenzio".
Fu parecchie volte premiato: a Prato, Firenze, Venezia, Milano.
Una sua "Veduta dei dintorni di San Marcello" fu acquistata da re Vittorio Emanuele Il e destinata dapprima alla Galleria d'Arte Moderna di Firenze, poi inviata all'Ambasciata Italiana a Madrid.
Altri lavori sono conservati in case private di Prato e di Firenze; presso i discendenti, in Prato, le opere più pregevoli.
Non dipinse spinto da bisogno di lucro, ma per suo gusto e diletto.
Operò anche come architetto, eseguendo lavori importanti nel Duomo e nel Cimitero di Prato, coprì pubbliche cariche, promosse il risveglio della scultura in legno nell'artigianato pratese e insegnó disegno nell'Orfanotrofio della sua città.
Nato a Prato il 14 marzo 1822, mortovi il 9 aprile 1909.
Autodidatta, si formò copiando il vero e con lo studio dei classici.
Esordì nel 1848, alla Promotrice di Firenze; poi partecipò ad altre mostre in Italia, sempre con paesaggi assai ammirati per la correttezza del disegno e la vivacità del colore.
All'Esposizione che ebbe luogo a Firenze nel 1882 presentò una "Veduta della collina nella Valle del Bisenzio"; "Autunno" e "Paese presso Prato".
L'anno seguente inviò all'Esposizione tenutasi nella stessa città: "Via erbosa presso Prato"; "Una bella giornata d'inverno" ed un altro dipinto; a Torino: "Il mulino delle Mogne (Castiglion de' Pepoli)"; "Via erbosa presso Filettole" ed un altro "Paesaggio".
Nel 1889 presentò, ancora a Firenze, una "Veduta sull'argine del Bisenzio" e un piatto dipinto ad olio raffigurante pure una "Veduta sul fiume Bisenzio".
Fu parecchie volte premiato: a Prato, Firenze, Venezia, Milano.
Una sua "Veduta dei dintorni di San Marcello" fu acquistata da re Vittorio Emanuele Il e destinata dapprima alla Galleria d'Arte Moderna di Firenze, poi inviata all'Ambasciata Italiana a Madrid.
Altri lavori sono conservati in case private di Prato e di Firenze; presso i discendenti, in Prato, le opere più pregevoli.
Non dipinse spinto da bisogno di lucro, ma per suo gusto e diletto.
Operò anche come architetto, eseguendo lavori importanti nel Duomo e nel Cimitero di Prato, coprì pubbliche cariche, promosse il risveglio della scultura in legno nell'artigianato pratese e insegnó disegno nell'Orfanotrofio della sua città.
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