Giuseppe Mazzola
Mazzola Giuseppe
Valduggia - Vercelli 1748 / Milano 1838
Pittore
Biografia
Giuseppe Gaudenzio Mazzola
Non va confuso coll’omonimo Mazzola Giuseppe di Milano
da A. M. Comanducci
Nato a Valduggia (Vercelli) il 5 dicembre 1748, morto a Milano il 24 novembre 1838.
Studiò disegno a Varallo, poi a Milano e a Parma, avendo a sola guida il grande amore per l'arte e la naturale inclinazione.
Le sue copie del Correggio piacquero tanto, da indurre Vittorio Amedeo III a concedergli un sussidio col quale potè recarsi a Roma, a studiarvi le più fulgide gemme dell'arte.
A quaranta anni, dovette subire l'amputazione della mano destra, ed egli con tenacia apprese a dipingere con la sinistra.
Nominato, l'anno dopo, regio pittore della Casa Savoia, tenne questa carica fino al 1797, cioè fino a quando i rovesci militari e politici sconvolsero il Piemonte.
La sua fama fece sì che egli fosse nominato Presidente del Triumvirato della Repubblica Cisalpina, poi, sotto il Regno Italico vicedirettore, oltre che insegnante, dell'Accademia di Brera, e infine, dopo il Trattato di Vienna, conservatore della Pinacoteca di Brera.
Fra le sue opere maggiori si rammentano: "L'Assunta", per la chiesa parrocchiale di Grignasco; "San Filippo Neri", per la chiesa dei Filippini di Biella; "Resurrezione", alla Rotonda di Somasco; "Autoritratto", presso l'Accademia di Brera; "Sacra famiglia", nella Galleria d'Arte Moderna di Milano; "Il Viatico" (acquarello); e i ritratti di "Re Vittorio Amedeo III", della "Famiglia dell'avv. Ruga di Gozzano"; del "Duca Melzi d'Eril"; di "Giuseppe Parini", "Ritratto di un Belgioioso"; "Ritratto di una Belgioioso", entrambi esistenti nella Galleria d'Arte Moderna di Milano.
da A. M. Comanducci
Nato a Valduggia (Vercelli) il 5 dicembre 1748, morto a Milano il 24 novembre 1838.
Studiò disegno a Varallo, poi a Milano e a Parma, avendo a sola guida il grande amore per l'arte e la naturale inclinazione.
Le sue copie del Correggio piacquero tanto, da indurre Vittorio Amedeo III a concedergli un sussidio col quale potè recarsi a Roma, a studiarvi le più fulgide gemme dell'arte.
A quaranta anni, dovette subire l'amputazione della mano destra, ed egli con tenacia apprese a dipingere con la sinistra.
Nominato, l'anno dopo, regio pittore della Casa Savoia, tenne questa carica fino al 1797, cioè fino a quando i rovesci militari e politici sconvolsero il Piemonte.
La sua fama fece sì che egli fosse nominato Presidente del Triumvirato della Repubblica Cisalpina, poi, sotto il Regno Italico vicedirettore, oltre che insegnante, dell'Accademia di Brera, e infine, dopo il Trattato di Vienna, conservatore della Pinacoteca di Brera.
Fra le sue opere maggiori si rammentano: "L'Assunta", per la chiesa parrocchiale di Grignasco; "San Filippo Neri", per la chiesa dei Filippini di Biella; "Resurrezione", alla Rotonda di Somasco; "Autoritratto", presso l'Accademia di Brera; "Sacra famiglia", nella Galleria d'Arte Moderna di Milano; "Il Viatico" (acquarello); e i ritratti di "Re Vittorio Amedeo III", della "Famiglia dell'avv. Ruga di Gozzano"; del "Duca Melzi d'Eril"; di "Giuseppe Parini", "Ritratto di un Belgioioso"; "Ritratto di una Belgioioso", entrambi esistenti nella Galleria d'Arte Moderna di Milano.
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