Edoardo Lionetti

Lionetti Edoardo

Napoli 1863 / Napoli 1912

Scultore
Biografia

da Enrico Giannelli - Artisti napoletani viventi - 1916

Nato in Napoli il 21 dicembre 1863. (Dimora in Napoli). E' un artista dotato di buona cultura letteraria, giacchè entrò nell'istituto di Belle Arti di Napoli, dopo aver compiuto gli studii liceali. E si è molto giovato degli insegnamenti classici specie nella sua produzione artistica, nella quale spesse volte ha trattato soggetti biblici con una certa competenza. Il suo temperamento malinconico ed a volte anche burbero non di rado lo faceva tenere a parte da ogni comunione coi suoi compagni d'arte. Ciò accadeva, sovente, quando il Lionetti, mettendo a parte ogni riguardo anche con i suoi superiori, doveva sostenere atti di giustizia. Egli, insomma, apparteneva alla classe degli intransigenti e non dava quartiere a chicchessia quando si manometteva un buon principio, anche a danno dei suoi particolari interessi. Esordì la prima volta a Torino nel 1884 con una "Testa" (terra cotta bronzata) lavoro che raccolse l'unanime plauso. In seguito, ha partecipato alle Esposizioni di Londra, di Milano, di Palermo, di Roma, di Strasburgo, di Barcellona, di Monaco di Baviera, di Verona, di Monaco Principato e di S. Louis; e in parecchie di tali grandi Mostre ha venduto i lavori. Di questo scultore troviamo ancora che le sue produzioni si sono spesso viste nelle sale della Promotrice Salvator Rosa di Napoli. Nella Mostra del 1887, espose "L'intontito" (gesso), "Eh, eh, eh, eh," (terra cotta), "Sul lido" (terra cotta), che acquistato dalla Società toccò in sorte al Comm. Giuseppe Calcagno; nel 1888, "Rosaria" (testina in bronzo), "Ebe" (gesso), "Ride" (bronzo); nel 1890 "Nce steva na vota" (pastello rosso), "Languens" (bronzo); nel 1891, "Egiziano", "Marinaio" e poi una figura di contadina emigrante, alla quale diede una espressione dolorosa, di reietta dalla fortuna, intitolandola "Senza patria, senza nome". Nel 1894 presentò una statua in gesso al vero dal titolo "Il cieco di Gerico" con la scritta latina Domine ut videam (S. Luca, cap. XVIII). Si scorge nel cieco l'ansia di voler vedere, insieme alla rassegnazione per il suo crudele destino.
La critica di quell'epoca non mancò di occuparsi di siffatto soggetto. Nella Mostra del 1897 espose "Il vecchio Tobia" (bronzo); in quella del 1904, "Noi possiederemo la terra", soggetto di attualità; nel 1906, "Il monello alla fontana" e "Sagrestano del villaggio", che furono acquistati rispettivamente da S. M. il Re Vittorio Emanuele III e dal Municipio di Napoli. Espose anche nello stesso anno "La fatalità" (testa in gesso), "Lorenzo martire" (statua in gesso) "Ex fide vivit". In questa Mostra il Lionetti fece parte della Commissione per gli acquisti per conto della Società. Ha eseguito una testa di "Tobia cieco" (bronzo) per il Museo Campano, in cui è riuscito ad imprimere una espressione, che si differenzia da quella del "Il cieco di Gerico", ed è sentimento di sventurato che accetta il suo castigo e dice rassegnatamente: "Omnia iudicia tua iusta".

Bibliografia

E. Giannelli - Dizionario artisti viventi - Napoli 1916

A De Gubernatis - Dizionario artisti italiani viventi - 1889



 

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