Galleria
d'arte Dipinti e sculture '800 e '900

Biografia

da Le Biennali di Venezia - Esposizione 1914

di Vittorio Pica

Un posto occupa, nel gruppo vario e brillante degli odierni pittori francesi, Henri Le Sidaner, nato nel 1862 nell'Isola Maurizio.

Egli, dotato di una sensibilità sovracuta e di una visione davvero individuale di alcuni aspetti della natura, cosi come viene corretta e modificata dal gusto decorativo dell'industriosa mano dell'uomo, ed in ispecie delle cose inanimate e sapendosi giovare con agile disinvoltura delle più delicate risorse cromatiche e luministe della tecnica impressionistica, e riuscito, ad accaparrarsi, a poco per volta, con quadri d'indole sempre più raffinata e di qualità sempre più squisita, non soltanto la viva e schietta ammirazione dei buongustai d'arte ma anche le simpatie e la stima dei critici più autorevoli e severi.

La grazia amabilmente suggestiva con cui egli evoca sulla tela e ben di sovente trasfigura, con pennellata morbidamente sapiente. ciò che, per essere troppo di frequente sotto ai nostri occhi, passa per solito inosservato e negletto, quasi fosse privo d'ogni interesse e d'ogni attrattiva, assume più di una volta l'importanza di un'improvvisa ed inattesa rivelazione.

Non è forse quella del Le Sidaner l'estetica rivelazione di quanto di pittoresco e di poetico ci circonda di continuo e di continuo ci sorride e si rinnova, con discreta gentilezza di arabeschi, di tinte, di accordi e di contrasti di luci, sotto i nostri sguardi distratti, i quali sembra che talvolta non si curino di vedere quanto sta loro accanto, nello stesso modo che le nostre menti febbrilmente aspiranti a spettacoli lontani ed assetate di sensazioni inedite o fuori del comune, mostrano di non sapere e di non voler comprendere gli aspetti naturali e le cose in mezzo a cui trascorre tanta parte della nostra esistenza giornaliera?

Nell'arte, tutta di sfumature, tutta in sordina, tutta velata di elegiaca tenerezza familiare, di quest'ammaliatore del pennello, la pittura confina ora con la musica ed ora con la letteratura, chiedendo ora all'una ed ora all'altra qualcosa della particolarissima loro seduzione.

E noi a questo sapiente artefice, il quale compiacesi, con raro magistero di forma, a ritrarre le mura delle case illuminate dal blando chiarore lunare, i cantucci fioriti dei giardini, in cui s'indovina il passaggio recente o l'arrivo prossimo di creature umane, le mense apparecchiate, che, luccicanti di stoviglie, attendono, sotto il cerchio di luce della lampada, i convitati; a quest'instancabile glorificatore, non soltanto della variopinta colorazione e delle vaghe ed opulenti forme dei fiori e delle frutta, ma anche e sopra tutto della grazia mite ed ascosa degli oggetti di uso domestico, su cui attardansi le dita minute dei bambini e delle donne, finiamo con l'essere riconoscenti pel prezioso suo dono di rivelazione delle bellezze e delle attrattive delle cose in mezzo alle quali viviamo, non meno che a coloro i quali, con la magia persuasiva ed esaltatrice della parola parlata o scritta e, più ancora, dei colori della tavolozza, ci appalesano le meraviglie di paesi lontani, a noi in gran parte sconosciuti e tanto differenti dai nostri.

Partecipa a diverse edizioni della Esposizione Internazionale d'Arte della città di Venezia, tra le quali la XIII esposizione, del 1922 dove espone il dipinto "Primavera".

Bibliografia

Catalogo XI Esposizione Internazionale d'arte della Città di Venezia - 1914

Opere

Primavera - Galleria Internazionale d'Arte Moderna Ca' Pesaro di Venezia

La finestra rosa - Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma