Scultore
siciliano, nato a
Palermo Napoli, da famiglia siciliana il 9 maggio
1839 1830, fece i suoi studi a Palermo, indi a Parigi, sotto
Joseph Pollet. Fu uno degli strenui propugnatori della indipendenza della sua isola, e militò come volontario fra gl'insorti siciliani, sotto il Ribotti, indi nel 1° granatieri in Piemonte. Suo primo lavoro fu: "L'educazione di Bacco" che inviò all'Esposizione Mondiale di Parigi nel 1855. Nel 1863 andò a Torino e colà ebbe incarico dal Re Vittorio Emanuele, di scolpire le due statue: "Il Conte Verde" e "Vittorio Amedeo I". Fece quindi a Parigi, una statua "La pensierosa", un'altra "La schiava" che trovasi la prima a Londra, e la seconda al Museo di Nizza. Tornò nel 1860 e si arruolo con Garibaldi, combattè, fu fatto prigioniero a Capo Corso, restò chiuso circa due mesi a Gaeta, poi tornò a Parigi. Colà riprese il lavoro e fece: "Amore punito"; "La Danza"; il "Mausoleo del Conte di Tyzhieviez", e "Una bagnante" che espose al 'Salon'. Scolpì quindi altre statue, fra le quali "Il Piacere"; "La Follia", molti busti e ritratti: eccellenti quelli di "Cassagnac", di "M. Girardin", del "Dottore Trousseau", e quello del poeta "Beaumarchais", ma più di tutti piacque quello di "S. M. Umberto I". Il Lanzirotti ha numerose onorificenze, è ascritto a molte Accademie, ha molte medaglie per le campagne a cui prese parte; e la Croce di Cavaliere dei SS. Maurizio e Lazzaro, della Corona d'Italia e d'Isabella la Cattolica.