Luigi Ferrari

Ferrari Luigi

Venezia 1810 / Venezia 1894

Sculptor
Biografia

da Angelo De Gubernatis - Dizionario degli Artisti Italiani viventi - 1889

Scultore veneto, nato a Venezia e Professore e Direttore di quell'Accademia di Belle Arti. Cominciò con un gruppo rappresentante "Laocoonte coi suoi figliuoli" modellato in dimensioni simili a quelle del gruppo antico scegliendo lo stesso momento d'azione, e tal gruppo esposto a Milano alla Esposizione di Brera rese celebre in un giorno il nome dell'artista, che aveva osato sfidare gli antichi scultori di Rodi. Di questo gruppo stupendo ecco come parla l'illustre critico d'arte Cammillo Boito: «Nel gruppo antico ciascuna delle figure sta da sè, legate solo dagli intricati nodi de' due lunghi serpenti, nel gruppo del Ferrari si uniscono tutte in un affetto che gli spasimi e la paura non bastano a soffocare Laocoonte con un braccio ritirato in su cerca di svincolarsi dalle strette dei serpi, ma guarda con affannoso spavento al ragazzo, che morto, gli sta disteso ai piedi. L'amore paterno vince l'istinto della conservazione; l'uomo pensa meno a sè che ai figliuoli: Laocoonte e padre. Questa ci sembra la più notevole differenza tra l'opera dello scultore cristiano d'oggi e quella degli antichi scultori pagani. Il fanciullo morto è bellissimo; i suoi muscoli già rilassati contrastano coi muscoli irritati delle altre due figure, e le linee del corpo si legano perfettamente all'insieme del gruppo. Il secondo ragazzo, non bello, mentre avvinghiato ai fianchi sta per gittare l'ultimo fiato, appoggia una mano sulla spalla del padre, come bisognoso, spirando, di dargli l'estremo addio. Lo stile e le opere del Ferrari sentirono fin dal principio il sapore classico ed il sapore moderno, purtroppo anche un tantino il sapore accademico. Le sue opere sono vere, sono nobili; nella natura mette qualche cosa di greco ma questa lega è formata con l'aiuto di un po' di pedanteria, la quale ai suoi lavori scema le virtù; eminenti di nobiltà e di vita che vi potrebbero brillare». Fra i lavori di questo artista che rispondono alla di lui ben meritata fama, trovansi "L'Angelo detta Carità" nel cimitero di Verona, "Un giovane che prega"; "L'Angelo della Resurrezione" nel Camposanto di Trieste, un altro "Angelo della Resurrezione" pel monumento al conte Papadopoli; "David che uccide Golia"; "La Taglioni che balla"; "Una bambina che legge"; "Due fanciulle che dispongono corone"; "Un giovane col cane"; molti santi, ritratti, angeli, ecc. Il professor Ferrari è commendatore della Corona d'Italia, e professore di molte Accademie italiane ed estere.

Bibliografia

A De Gubernatis - Dizionario artisti italiani viventi - 1889




 

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