Galleria
d'arte Dipinti e sculture '800 e '900

da A. M. Comanducci ediz 1962
Nato a Napoli nel 1799, morto nel marzo 1874.

"Facile artefice, tenero di acque in tempesta e di boscaglie affollate di querce. Il suo colore risentiva di una quasi voluta esagerazione per gli effetti che egli ne voleva cavare. Parevano infallibili e così egli li teneva i suoi canoni tecnici. Le sue famose terre gialle adoperate in luogo dei verdi facevano subito ravvisare le cose sue. Pur riuscendo con la sua maniera e con le sue composizioni, che subito colpivano l'occhio, a conciliarsi l'attenzione e la stima di un pubblico remissivo, egli non era che un artista, se pur di molti meriti, di mestiere, senza carattere, senza propria e sincera fisionomia. Nè gli era potuto giovare quel di cui molto il suo compagno Gabriele Smargiassi s'era giovato, vogliamo dire i viaggi, la comunione coi pittori forestieri la conoscenza di un'altra, anzi, di tante altre maniere di arte. Fu assai noto durante il primo cinquantennio del secolo decimonono." (Salvatore di Giacomo).

In Napoli diresse una stamperia litografica e di quest'arte dette interessanti saggi: ad esempio le ventisette illustrazioni per la "Recueil des vues les plus agréables de Naples" (1804-1806). Collaborò al "Viaggio pittorico nel regno delle Due Sicilie" (Napoli, Cuciniello e Bianchi, 1829) e allapubblicazione di C. T. Dalbono "Ultima mostra di belle arti in Napoli" (Napoli, 1861). Il Fergola godette eccellente fama, e il re Ferdinando I di Napoli lo volle accompagnatore come pittore paesista di corte in un suo viaggio in Sicilia (1819), Puglie e Spagna (1829). Suo fratello Alessandro Fergola fu paesista. Si presume fosse suo fratello anche Francesco sr Fergola pure buon paesista che ebbe nel figlio Francesco jr Fergola un discreto imitatore di Giacinto Gigante di cui aveva sposato una figliola.