Pio Fedi
Fedi Pio
Viterbo 1816 / Firenze 1892
Painter, Sculptor, Engraver
Biografia
da A.M. Comanducci ediz 1962
Calcografo in Firenze, nato il 31 maggi 1816 a Viterbo, morto a Firenze il 1° giugno 1892. Fu allievo di Raffaello Morghen e di Giovita Garavaglia e si perfezionò nell'intaglio presso l'Accademia di Vienna. Si dedicò poi totalmente alla scutura. Collaborò alla "Galleria Pitti" di Luigi Bardi ("S.Marta" da C. Dolci; "Il figlio di Federico III re di Danimarca", dal Sustermans).
da Angelo De Gubernatis - Dizionario degli Artisti Italiani viventi - 1889
Scultore romano, nato a Viterbo il 25 luglio 1825 31 maggio 1816, ma da lungo tempo domiciliato a Firenze, è uno dei più rinomati e valenti scultori del nostro tempo. Fu dapprima pittore ed incisore, poi si diede alla scultura ed i suoi primi studi li fece sotto un professore dell'Accademia di Firenze, quindi si recò a Vienna e a Roma. Suo primo lavoro fu un bassorilievo in marino "La religione e la carità", nel quale diè subito prove del sommo talento artistico che possedeva. Fece quindi una "Cleopatra" poi un "San Sebastiano" e si avviò con questi lavori nel cammino dell'arte. Lungo sarebbe parlare di tutte le opere di questo insigne artista, la cui potenza creativa ed il cui talento superiore hanno saputo dar vita e forma a quelle stupende opere che sono "Il ratto di Polissena", che si ammira sotto le Logge dell'Orcagna a Firenze, il "Monumento Fanti in Piazza San Marco" e quello al "Niccolini" nella chiesa di Santa Croce nella stessa città; le statue di "Nicola Pisano" e del "Cesalpino" sotto il portico degli Uffizi pure in Firenze e tanti altri di merito grande ed incontestato. Lavoratore instancabile, il Fedi produsse infinito numero di opere egregie, ebbe commissioni da Sovrani e da Principi, e le di lui statue si ammirano in molte delle più grandi metropoli d'Europa. La principessa Augusta di Germania lo incaricò di scolpire una statua della "Pietà", che trovasi oggi a Berlino; il Principe di Carignano gli diè commissione per una statua della "Civiltà", e Rotschild acquistò il bellissimo "Amore in agguato", gioiello d'arte d'inestimabile valore. "L'amor filiale"; "La Pia de' Tolomei"; "Amore che doma Giove"; "Il genio della pesca"; "Ippolito e Dianora de' Bardi" sono altrettanti capolavori che portarono in alto la fama di questo valente modellatore, di quest'uomo eccellente, la cui vita fu una serie di trionfi. Un altro stupendo lavoro del Fedi "I mortali" trovasi a Parigi, ma il famoso e colossale gruppo "Le furie di Atamante" che si osserva nel suo studio porterà il suo nome all'apogeo della rinomanza e della fama. Il Fedi è commendatore dei SS. Maurizio e Lazzaro professore dell'Accademia di Firenze e di quella Reale di Vienna e di vari Istituti artistici, ed è insignito di moltissime altre onorificenze.
Bibliografia
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei - III ediz. Milano 1962
L. Servolini - Dizionario illustrato incisori italiani moderni e contemporanei - Milano 1955
Thieme Becker - Kunstlerlex - 1915
A De Gubernatis - Dizionario artisti italiani viventi - 1889
L. Cavallucci - Notizie ecc. dell'Accademia di Firenze - 1873
Illustrazione Italiana - 1892