Oronzo Cosentino

Cosentino Oronzo

Lecce 1871 / Roma 1922

Scultore
Biografia

da Enrico Giannelli - Artisti napoletani viventi - 1916

Nato in Lecce il 13 settembre 1871. (Dimora in Roma). Ha passato il maggior tempo della sua giovinezza nelle sofferenze e nelle dure privazioni, senza aiuto di chicchessia e senza aver avuto l'agio di fare quanto era nelle sue aspirazioni. Il modesto posto che oggi occupa nelle file degli scultori gli è costato stenti e sacrifizi. Dopo la morte del padre, in tenera età, fu condotto a Napoli ed in seguito a sue insistenze fu ammesso alla scuola di disegno applicato alle arti di Gioacchino Toma. Dopo avere appreso i primi rudimenti, fu consigliato d'iscriversi all'Istituto di Belle Arti, ove restò a studiare per parecchi anni con Achille Solari e con Achille D'Orsi. Ma, costretto da disastrose condizioni finanziarie ad interrompere gli studii, dovendo cercare, nel lavoro immediato e quotidiano, i mezzi per vivere insieme alla sua mamma, dovè abbandonare l'Istituto. Desideroso, però, di spingersi innanzi, lottando contro ogni avversità, modellò un lavoro "Testa di contadino" che, fuso in bronzo, mandò alla Mostra permanente di Milano del 1895. Nell'anno seguente, lo stesso bronzo fu esposto alla Promotrice di Napoli e fu acquistato dal Ministero della Pubblica Istruzione. Quale gioia per il giovane scultore ! Nel 1897, mandò una mezza figura "Pescatore" all'Esposizione di Roma. Lo stesso lavoro fu esposto alla Nazionale di Torino del 1898. Nel 1902 presentava due teste in bronzo all'Esposizione di Bologna, dove ebbero un buon successo e riportarono la medaglia d'argento, con la vendita di uno dei lavori. Ma il Cosentino, poveretto, non si stancava, lottava sempre. Si presentò l'occasione dell'Esposizione di Belle Arti regionale pugliese, tenutasi a Bari nel 1900, e non trascurò di esporre un suo bronzo dal titolo "L'orfanella", che meritò la medaglia d'argento. Anche nel 1903, i suoi lavori "Il riposo" e "Rosa di Pompei" fecero bella figura alla Promotrice di Genova, ove ebbe la gradita sorpresa di vendere uno di quei lavori. Nel momento che prendeva la palma di tanti sacrifizi sofferti per l'arte, ebbe l'acerbo dolore di perdere la sua cara madre l'11 aprile 1903. Che fare rimasto solo senza l'aiuto ed il conforto di qualcuno di sua famiglia? Pensò più volte e poi decise di lasciare l'Italia per emigrare in America (New York). Giunto in quella metropoli e senza l'aiuto di alcuna lingua, perché non conosceva che il solo italiano, restò come un veliero avariato in balia del mare. Dopo qualche tempo, fra i patimenti e le ristrettezze, fu introdotto in uno studio privato di scultura per guadagnarsi la giornata, ma in seguito fu obbligato di abbandonarlo, perché il suo principale esigeva molto lavoro dal suo dipendente. Per fortuna, ebbe l'incarico di modellare un busto in bronzo per un circolo repubblicano ed ebbe altre piccole commissioni che gli permisero di riprendere novellamente la via delle Esposizioni. Ma preso dalla nostalgia fece ritorno in patria ed attualmente trovasi in Roma. Il Museo civico di Lecce possiede i seguenti lavori di questo scultore: "Doux Repòs" (gesso), "Busto di donna nuda", "Testa in bronzo", "Ritratto di A. Costa" (Busto in gesso). Nel 1911 espose due lavori alla americana alla nostra Promotrice: "Ritratto" e "Busto di donna".

Bibliografia

E. Giannelli - Artisti italiani viventi - Napoli 1916



 

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