Antonio Bottinelli
Bottinelli Antonio
Viggiù - Varese 1827 / Viggiù - Varese 1898
Sculptor
Biografia
Nel 1858 espone alla Esposizione della Promotrice di Belle Arti di Torino i due busti in marmo "Francesca da Rimini" e "Laura", mostra alla quale è ancora presente con una certa continuità fino alla LVII edizione del 1898, la Esposizione Nazionale, nella quale presenta il gruppetto in marmo "Gli sponsali di Messalina con Silo" e la scultura in marmo "Etrusca". Nel 1865 partecipa con "La Primavera" alla Mostra della Società Promotrice delle Belle Arti di Genova, alla quale è ancora presente l'anno successivo con i due busti in marmo "Giovane baccante" e "La Modestia", nel 1870 presenta il gruppo in marmo "Le prime rose" alla Mostra Nazionale di Belle Arti di Parma, nel 1877 è alla Nazionale di Napoli con le quattro sculture in marmo "Beatrice Cenci", "La vanità", "La modestia" e "La Romana", nel 1881 è alla Nazionale di Milano con le 5 sculture "La vanità", "Solitudine", "La modestia", "Bacio" e "Busto di Romana". Nel 1883 partecipa alla Mostra Nazionale di Belle Arti di Roma con 5 sculture ed è ancora presente alla edizione del 1893 con le sculture "Primavera", "Saffo" e "Il fuoco".
da Angelo De Gubernatis - Dizionario degli Artisti Italiani viventi - 1889
Scultore lombardo, residente a Roma, nacque a Viggiù, nella provincia di Como, nel 1827. Compiuti gli studi a quell'Accademia di Belle Arti, si recò nel 1852 a Roma per il perfezionamento. Eseguì allora la prima sua statua "Armida", che fu venduta all'Esposizione Mondiale di Parigi del 1855. Quel primo buon successo gli diede coraggio, ond'egli continuò ad esporre; nel 1858, si recò a Parigi, e al Salon vendette quanto espose. Tornò in Italia per la guerra dell' Indipendenza nel 1859, fece la campagna come volontario; quindi si stabilì a Milano, e di là, mandò statue o busti alle promotrici di Milano, di Torino, di Genova, vendendo sempre, ond'era chiamato lo scultore fortunato. Anche le statue: "La Cenci" e "La Camilla" che espose nel 1861 a Londra, e "La Toilette" che mandò all'Esposizione Mondiale di Parigi del 1867 furono vendute; e tre statue eseguì per il Duomo di Milano. Ma Roma che l'aveva affascinato nella sua prima gioventù lo tentava al ritorno, e nel 1868 egli vi tornava a stabile dimora, preferendo, come egli scrisse, vivere povero a Roma che rispondeva al suo ideale d'artista anzi che ricco in qualsiasi altro paese. In Roma modellò ed eseguì in marmo "Le prime Rose"; "La Vanità"; "La Modestia"; "La Solitudine"; "La Schiava"; "L'Ondina"; "La Saffo"; "Il Bacio"; "L'Aria"; "L'Agricoltura"; "Prima Comunione"; "Le quattro stagioni"; "Pudicizia"; "Speranza"; "Al Teatro"; "Ritorno dal Teatro"; "Najade"; "Triade"; "La Romana"; "Stella del Mattino"; "Gioia"; "Faunina"; tutte opere vendute alle varie Mostre nazionali e straniere, insieme con un gran numero di busti-ritratti. Ebbe medaglie alle Esposizioni mondiali di Vienna (1873), Filadelfia (1876), Melbourne (1881), Nizza (1884); espose ancora a Monaco, Berlino, ad Amsterdam, ad Anversa, e in ogni paese lasciò qualche suo lavoro. Felice nella scelta de' soggetti, li tratta simpaticamente; e questo è il segreto principale per cui, senza sostegno di governo e di municipi, in balia al suo buon genio e alla fortuna, senza pur ricevere commissioni, questo valoroso artista ha sempre lavorato e del suo lavoro campato decentemente. Il Bottinelli è cavaliere e socio onorario dell'Accademia di Belle Arti di Milano e di Urbino.
Nel 1865 partecipa alla Mostra della Società Promotrice dI Belle Arti di Genova con la scultura in marmo "La primavera", datata 1865, oggi conservata nella raccolta della Galleria d'Arte Moderna di Genova.
Sue opere sono conservate a Viggiù, nei Musei Civici Viggiutesi Enrico Butti.
Bibliografia
A De Gubernatis - Dizionario artisti italiani viventi - 1889