Giuseppe Barbaglia
Barbaglia Giuseppe
Milano 1841 / Santa Maria delle Selve, Vedano al Lambro - Monza Brianza 1910
Painter, Engraver
Biografia
da A.M. Comanducci ediz 1962
Nato a Milano il 10 ottobre 1841, morto a Santa Maria delle Selve presso Vedano al Lambro il 28 marzo 1910. Frequentò l'Accademia di Brera a Milano e nel 1868 compì gli studi sotto la guida di Giuseppe Bertini. Si specializzò nei ritratti, che eseguiva con personale larghezza di disegno, vigoria di colore e vivace fattura; con qualcuno di essi riuscì forse il pittore moderno che più si avvicinò al Moroni. Nella storica raccolta dei benefattori dell'Ospedale Maggiore di Milano se ne conservano due dei suoi migliori; altri si trovano all'Ospedale di Sant'Anna in Como e alla Congregazione di Carità di Milano. Nel 1887 ritrasse dal vero, a mezzo busto, "Giuseppe Verdi", del quale compì poi ritratti a figura intiera conservati nel R. Conservatorio e nella Sala Verdi dell'Albergo Milano. Il suo primo lavoro notevole, "Cristo nell'orto del Getsemani", che già si stacca dalla maniera del suo maestro, venne acquistato dalla Casa Reale, e dal Sindaco di Milano conte Bellinzaghi fu acquistato il primo dei suoi quadri di genere, "Il matrimonio civile", di cui seguì "Alloggio forzato", che ripeté più volte. Con "Fancialle al bagno", di proprietà dell'Accademia di Brera, vinse nel 1872 un premio Canonica. La Civica Galleria d'Arte Moderna di Milano possiede quattro ritratti e due delle sue scene settecentesche, interni del palazzo Clerici. A vent' anni, per malattia fu amputato di una gamba; ciò non gli impedì di dipingere dal vero anche vaste tele di paesaggio. Non apprezzato come avrebbe meritato, visse più che modestamente cercando un sicuro guadagno con copie grandi e piccole, ad olio e all'acquarello, del "Cenacolo" di Leonardo, di singolare interesse pittorico, le quali, all'estero, gli erano degnamente pagate. Nel 1911 venne allestita alla «Permanente» di Milano una mostra commemorativa che comprendeva una cinquantina di sue opere. Incise all'acquaforte.
La Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza conserva il suo dipinto Ritorno dal veglione mentre nelle Raccolte d'Arte dell'Ospedale Maggiore di Milano si conservano i suoi dipinti Interno di palazzo ed i ritratti di Alfonso Litta, Ambrogio Zonda, Gaetano Casati e Luigi Marinoni. Il dipinto Paesaggio con contadini e soldati è nelle collezioni della Provincia di Pavia, il Ritratto di Giuseppe Villa è conservato a Varese, nel Civico Museo di Arte moderna e Contemporanea Castello di Masnago, il dipinto Il bagno pompeiano è a Milano, nelle collezioni dell'Accademia di Belle Arti di Brera ed il Ritratto di Giovanni Saldarini è conservato nella Provincia di Milano.
Bibliografia
A.M. Comanducci - Pittori italiani dell'Ottocento - Milano 1934
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni - II ediz. Milano 1945
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei - III ediz. Milano 1962
L. Servolini - Dizionario illustrato incisori italiani moderni e contemporanei - Milano 1955
G. Nicodemi - Tranquillo Cremona e gli altri lombardi del suo tempo - Pavia 1938
Thieme Becker - Kunstlerlex - 1908
Enciclopedia Italiana Treccani - 1938
Galletti e Camesasca - Enciclopedia della pittura italiana
A De Gubernatis - Dizionario artisti italiani viventi
L. Callari - Storia dell'arte contemporanea
E. Somarè - Storia della pittura italiana dell'800