Opere di questo autore


Giovanni Muzzioli

Muzzioli Giovanni

Modena 1854 / Modena 1894

Pittore
Biografia

da A. M. Comanducci
Nato a Modena il 10 febbraio 1854, mortovi il 6 agosto 1894.
Studiò all'Accademia della sua città, allievo di Antonio Simonazzi e di Ferdinando Asioli.
Ottenuto il pensionato, si recò a Roma, dove continuò gli studi all'Accademia di San Luca, discepolo di Francesco Coghetti e di Francesco Podesti.
Nella Capitale ed a Firenze trascorse ila maggior parte della sua breve, ma operosa esistenza.
Trattò magistralmente la pittura storica cosidetta di genere, relativa all'epoca romana, ed ebbe vivo il senso del paesaggio archeologico.
Suo primo saggio, da lui mandato a Modena, da Roma, nel 1875, è "Abramo e Sara alla Corte dei Faraoni", appartenente al Museo di Modena, lavoro accademico ma rivelatore di spiccata individualità.
Seguirono: "Poppea che si fa portare la testa di Ottavia"; "La Maddalena", esposta a Torino nel 1880; "L'offerta nuziale", esposta pure a Torino nel 1884, e attualmente nel Museo Revoltella di Trieste; "Baccanale", che figurò a Milano nel 1886 e venne riesposto a Parigi nel 1889; "I funerali di Britannico", che ebbe molto successo a Bologna nel 1888 e fu acquistato da Lionello Cavalieri di Ferrara; "Sole di Settembre"; "Idillio"; "Di ritorno dal giardino"; "La festa delle Floreali"; "Il responso delle nozze"; "Nell'aia"; "Ore calde"; "Donna pompeiana"; "Arte umoristica"; "Rito funebre in Grecia".
Di lui la Galleria d'Arte Moderna di Roma conserva "Al tempio di Bacco", al quale venne aggiudicato il premio Cantù all'Esposizione Nazionale di Milano nel 1881; quella di Milano "Una scena romana" (bozzetto), ed altra "Scena romana".
"Idillio" è una delle sue ultime opere.

Il suo dipinto Ritratto di giovane signora bionda è conservato presso la Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza.


da Le Biennali di Venezia - Esposizione 1895 e 1903
Morì non ancora quarantenne, il 6 Agosto del 1894, a Modena, sua città natale, ove, giovinetto studiò all'Accademia di belle Arti.
Recatosi a Roma, mandò nel 1875, come saggio dei suoi progressi, a Modena l'«Abramo e Sara alla Corte dei Faraoni»; poscia da Firenze, nel 1878, «Nerone e Poppea».
All'Esposizione di Torino, fu ammiratissima la sua «Maddalena»; a quella successiva di Milano del 1881 col quadro «Nel tempio di Bacco» riportò il premio Cantù.
Da allora in poi si diede particolarmente alla pittura storica, detta di genere; ed eseguì, tra le altre cose, «L'Offerta agli Dei Lari», la «Festa dei Floreali», il «Responso sacerdotale alle nozze romane».
Nel 1888, all'Esposizione di Bologna, trionfò col quadro «I funerali di Britannico», in cui riflesse il sentimento fattosi in lui più vivo del paesaggio, il moto degli affetti nei contrasti della luce.
Invece di riposare sulla vittoria, il Muzzioli fu preso da nuova irrequietezza; ma il male ne divorava il gracile corpo, ed egli nell'Idillio lasciò il suo testamento pittorico.




Ferdinando Asioli (bio)
Francesco Coghetti (bio)
Francesco Podesti (bio)
Antonio Simonazzi (bio)



 

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