Galleria
d'arte Dipinti e sculture '800 e '900

Scultore piemontese, nato a Torino nel 1872 1869, fece i suoi studi in quella Accademia di Belle Arti, e, sebbene giovanissimo, ha già eseguito un buon numero di bassorilievi interessanti e di busti veramente riusciti. Ultimamente eseguì una graziosa statuina in bronzo rappresentante una monaca, cui diede il titolo: "Dopo il voto", che piacque molto e sulla quale il critico Alessandro Stella della Gazzetta del Popolo della Domenica, di Torino, così si esprime: «Il Canonica espone una statuina in bronzo col titolo: "Dopo il voto". Non ha poca importanza la scelta delle dimensioni materiali dell'opera per un giovane che principia, specialmente in scultura. E' questione di conoscere le proprie forze, di capire il proprio ingegno artistico nella sua fibra. Moltissimi sono caduti alla prima prova, appunto per non aver saputo applicare il loro ingegno ad un'opera di dimensioni convenienti alla loro natura artistica. Se la gran statua come la figurina, dal punto di vista puramente estetico, hanno la medesima importanza, certamente è meglio principiare con una figurina ben modellata che con un gigante mostruoso. Il "Dopo il voto", è una vera opera d'arte, perché vi è contenuto e contenente; pensiero e forma anzi perchè vi è geniale compenetrazione tra il pensiero e la forma. Canonica ha detto tutto quanto voleva esprimere all'animo dello spettatore e in una forma se non perfetta, certo efficacissima. Intorno la monachella seduta sul piano e appoggiata alla ringhiera di un terrazzino antico, in una attitudine di melanconica meditazione, alita una grande vitalità di sentimenti. Vi è il fascino della libertà, dei vasti orizzonti in cui si perde lo sguardo, mentre le sale al pensiero tutta la tristezza della grande rinuncia. All'infuori dell'abito, in quella religiosa non vi è nulla di ascetico e di claustrale; in quel momento è lontana da lei ogni idea di godimenti spirituali, il suo dramma passionale è tutto umano; è come il rimpianto di quel mondo pieno di cose da lei ignorate, da cui omai la separerà per sempre il rigore dei voti pronunciati. Il Canonica ha trattato il suo soggetto con vera intuizione artistica, collocando la monachella su quel terrazzino, che ha il potere di creare intorno ad essa tutto un ambiente. Se l'opera fosse stata gettata con maggiore cura, io credo non ci sarebbero certi difetti di modellazione, specialmente nelle mani che mancano di finezza. La linea plastica è sviluppata con grande sentimento e la testina è meravigliosa per accenti veramente espressivi». Alla Esposizione triennale di Brera, del 1891, espose un'altra statuetta, rappresentante una ballerina che piange, cui dette il titolo: "Contrasti", ed alla quale pose per epigrafe i versi: «Ma dì': una madre ancor non ti rimane - Che al sen ti stringa, e al mondo ti contenda? - Che divide con te l'ultimo pane - E non ti venda?», lavoro che piacque assai, ed ebbe elogi anche dalla stampa milanese.